Primo passo per far pagare allo Stato i debiti della Pubblica Amministrazione
Mentre continua la rissa sulle vicende giudiziarie del cavaliere e senatore Silvio Berlusconi si pensa pure a qualcosa che interessi tutti gli italiani. La Camera dei Deputati, infatti, ha finalmente approvato il Disegno di legge di conversione del Decreto legge che prevedeva il pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione, il riequilibrio finanziario degli enti territoriali e questioni in materia di versamento di tributi degli enti locali.
Il provvedimento è molto importante perché rimette in movimento un po’ di soldi a livello locale consentendo a Regioni, Provincie e Comuni di pagare una parte dell’ingente debito accumulato negli anni passati. Una boccata d’ossigeno, insomma, per molte aziende orami stremate per i mancati pagamenti da parte di uno Stato contemporaneamente divenuto più esoso sul piano fiscale.
Il provvedimento nasce con il Governo Monti che emanò un Decreto Legge secondo il quale si cominciava a pagare almeno 40 miliardi del debito complessivo. I primi 20 Miliardi saranno erogati nel corso del 201. Altrettanti nel 2014. Nel frattempo le amministrazioni locali hanno provveduto a comunicare a Roma l’entità ed i destinatari delle somme da versare.
Per quanto riguarda i debiti, il pagamento sarà indirizzato verso tre settori di debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali, per un ammontare di 2 miliardi quest’anno ed altrettanto nei 12 mesi successivi; delle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari, per 3 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014; per debiti sanitari alle Regioni per 5 miliardi quest’anno e ben 9 miliardi nel corso del prossimo. Sono poi previsti altri 6,5 miliardi di Euro di erogazioni per rimborsi di imposta.
Il provvedimento venne emanato dal Governo Monti lo scorso 8 Aprile prevedendo anche l’immediato “allentamento” del Patto di stabilità interno. Si tratta, cioè, di fatto, di non conteggiare nella spesa pubblica i pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale (investimenti gia’ effettuati dalle PA) per un importo di 5 miliardi di euro per quanto riguarda gli enti locali, di 1,4 miliardi per quanto riguarda le regioni, 500 milioni per quanto riguarda le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei. In parole più semplici significa che si potevano “ sforare” i cosiddetti “ target di spesa”richiesta montante in tutta l’Europa per attenuare la durezza della crisi in corso.
Finalmente, dopo l’insistenza di tanti economisti si è cominciato a capire che qualcosa andava fatto per portare dell’ossigeno all’economia reale e non soltanto alle banche ed ai gruppi finanziari. Ad esempio, cominciando a far pagare allo Sato ed alle sue articolazioni periferiche debiti contratti da anni e mai onorati nei confronti di imprese italiane.
In ogni caso, le banche e gli intermediari finanziari possono stare tranquilli perché riusciranno ad ottenere i soldi loro dovuti in base alla cessione di debiti ceduti dalle imprese creditrici nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Dovranno, però, aspettare il 2014 con la speranza che questo sacrificio non costi loro troppo.
Giancarlo Infante