Epifani farà il “traghettatore” del Pd “Non ho cercato questo incarico ma non posso sottrarmi”
E’ Guglielmo Epifani il “reggente” della Segreteria del Pd. L’ex leader della Cgil, il primo segretario socialista del partito democratico, nel “congressino lampo”” della Fiera di Roma è stato eletto con 458 voti, pari all’85,5 per cento dei delegati. Grazie per la fiducia, ce la metterò tutta”, ha detto appena nominato. A ottobre il congresso vero, che designerà la leadership del partito rimasto allo sbando a seguito del “non successo” elettorale e alle conseguenti dimissioni irrevocabili di Pier Luigi Bersani. “Non ho cercato questo incarico ma non posso sottrarmi”, aveva detto Epifani in apertura di “congresso”. Matteo Renzi: “Non dobbiamo subire questo Governo”. Ma la designazione di Epifani non è stata unanime. Lo hanno già chiamato “traghettatore” perché il suo è ora un vero e proprio un incarico a termine. Non andrà, cioè, al di là dell’altra sponda delimitata dal congresso del prossimo autunno. Era già previsto! Stando al Devoto Oli, il “traghettatore” è colui che “ manovra l’imbarcazione adibita al traghetto”. Nelle nostre reminescenze scolastiche, due sono i più famosi traghettatori della letteratura italiana: il “Caron demonio” dagli occhi di brace dell’irraggiungibile Dante Alighieri ed il “Passator cortese”, brigante e barcaiolo, “re della strada e re della foresta”, sul fiume Lamone, di pascoliana memoria.
Due figure, insomma, per niente allegre. Dovrebbero, invece, far diffidare sul ruolo e sulla terminologia, visto che il primo si occupa di dannati e che il secondo, sembra, avesse sulla coscienza almeno otto morti, oltre che una lunga serie di rapine e sequestri di persona. Ma si sa, il tempo abbellisce e nobilita tutto.
Nel linguaggio del Pd, ma non solo, abbiamo capito che il “traghettatore” è colui che si piglia la rogna di fingere di fare il segretario e di contare qualcosa in un partito che non è riuscito ad accettare la guida di un leader super votato alle primarie, quando Bersani prese il 60 per cento contro il rampante Matteo Renzi.
Figurarsi cosa accadrà durante il tragitto, sotto la guida del “traghettatore” se non si cambia marcia.
Se una volta tanto c’è concessa di dire la nostra, possiamo metterla così: hanno trovato un gentiluomo, come Guglielmo Epifani è sempre stato, anche nei momenti più caldi mentre era alla guida della Cgil. Lui cercherà di ascoltare tutti e di dire si a tutti, con la speranza che non continuino a farsi del male da soli.
Insomma, esattamente tutto il contrario di quello che i vari dirigenti, dirigentucoli ed aspiranti dirigenti del Pd hanno fatto negli ultimi mesi lasciando a bocca aperta la loro base e tutto il Paese. Una cosa sembra possibile intuire: la decisione adottata, e da ufficializzare, sembra essere quella che meglio possa prestarsi a non disturbare il tentativo del Presidente Enrico Letta.
Il garbato Epifani, infatti, non farà nulla che possa affossare il Governo. Anzi, assicurerà quel tanto di bilanciamento giudicato necessario a sinistra. Visto che Letta viene dall’esperienza democristiana di una sinistra molto moderata e che, comunque, il mondo del lavoro qualcosa dovrà pure vedersi riconoscere dopo gli ultimi diciotto mesi.
Non crediamo che Epifani perderà la testa per essere stato messo alla guida di una tale macilenta scialuppa qual è diventato il Partito Democratico. Se questa cosa molto remota dovesse invece accadere, ci sarà pure un Virgilio nel Pd in grado di rispondere alle sue, molto improbabili, obiezioni:” Caron, non ti crucciare: vuolsi cosi colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”.
Giancarlo Infante