Imu, Iva e Cig: in poche ore arrivate a Letta richieste per 6 miliardi di euro!

Imu, Iva e Cig:  in poche ore arrivate a Letta  richieste per 6 miliardi di euro!

Noi di RomaSettimanale.it li abbiamo chiamati “papaveri” non per offenderli. Anzi, i papaveri hanno sempre avuto un ruolo importante nella immagine della campagna e in prestigiose opere d’arte, vedi ad esempio quelle degli impressionisti, che volevano esaltarla, quella campagna.

I “papaveri”, nel caso nostro, sono quei parlamentari di seconda fila cui spetta il compito di tenere pulsante il cuore combattivo e combattente di un partito. Anche quando quel partito è costretto ad allearsi al nemico di una vita. Svolgono una funzione quasi “sociale”, saremmo tentati di dire. Poi, però, la direzione la dettano i capi veri, come è Silvio Berlusconi. Oppure, quelli che provano a diventare capi autentici, vedi il caso di Enrico Letta. Il quale, comunque, è alla guida del Governo e fa di tutto per far capire che intende andare avanti senza timori reverenziali nei confronti di nessuno.

Il Presidente del Consiglio lo ha subito dimostrato con il sottosegretario Michaela Biancofiore immediatamente dopo aver invitato tutti i componenti del suo Governo a fare squadra. Noi avevamo inteso che Enrico Letta invitava, pure, a stare un pò più zitti. E’ vero, stare al Governo e non aprire bocca, è un’impresa difficilissima a causa della malattia del “dichiarazionismo” che ha contagiato, oramai, tutta la politica italiana.

papaveri4 biancofiore e berluscachaela-biancofioreA differenza di quelli di una volta, i politici attuali sembrano diventati, all’improvviso, ingenuamente convinti che la cronaca e la storia si facciano sulle pagine dei giornali. Dove, invece, si racconta tanta cronaca e, talvolta, un po’ di storia, ma difficilmente si governa. La onorevole Biancofiore è stata la prima, allora, evento più unico che raro nelle nostre vicende governative, a essere trasferita e ammonita per eccesso di dichiarazioni.

L’elemento che ha colpito noi, veri e propri dilettanti della politica italiana, è stato come il Pdl abbia incassato la decisione senza battere ciglio. A parte l’invito, appena, appena indispettito del capogruppo “pidiellino” Renato Brunetta, di tirare fuori il cartellino giallo anche per il “piddeino” Stefano Fassina: pure lui ha dichiarato troppo! Angelino Alfano e, soprattutto, Silvio Berlusconi hanno o taciuto o parlato d’altro.

Berlusconi, si è limitato a ribadire il concetto che l’Imu, sospesa la rata di Giugno, come verrà deciso per decreto legge, deve essere del tutto abolita. Il capo del Pdl ha precisato che la cosa non la chiede per puntiglio, ma solo perché questa abolizione di giugno “è cosa buona e giusta”. I toni, dunque, sono quelli del conciliatore. La sua sembrerebbe voler costituire una dichiarazione che, per adesso, non contrasta affatto con quella del Capo del Governo sul ripensamento generale della tassa della casa. E’ solo questione di tempo! E, si sa, in Italia per i ripensamenti ci vuole sempre un po’ di tempo!

Berlusconi ha legato il voto di fiducia esclusivamente all’abolizione di questa tassa. Come se il resto dell’azione di Governo, per il momento, non meritasse altra attenzione da parte sua. papaveri22 kiengeimg_606X341_0405-italia-racismSembrerebbe persino ignorare le polemiche crescenti sull’annunciato disegno di legge della ministro Kyenge sulla cittadinanza per i bambini, figli di immigrati, nati in Italia. Forse perché il provvedimento non avrà la forma di decreto legge e tutto sarà lasciato al lungo lavoro dei parlamentari, oppure perché non vuole disturbare Letta?

Il capo del Pdl sembra volutamente ignorare anche le polemiche legate alla sua possibile nomina alla guida della Convenzione sulle riforme. Gaetano Quagliariello, comunque, responsabile ministeriale per il settore ha prudentemente lasciato in sospeso la formazione persino di questa Convenzione che, sia detto per inciso, potrebbe pure ricevere, sulla propria validità ed efficacia, obiezioni di ordine costituzionale.

Del resto, l’intesa sull’eliminazione dell’Imu appare un po’ generale, visto che anche il Movimento Cinque Stelle è pronto a sostenere la proposta berlusconiana, così come annunciato dal capogruppo al senato, Vito Crimi. Neppure i “grillini”, insomma, vogliono restare estranei alla “captatio benevolentiae” lanciata sull’Imu, dal costo di circa due miliardi di Euro.

Leggendo le numerose dichiarazioni delle ultime ore, però, constatiamo che si tratta di ripensare ad un sacco di altre cose. SONY DSCTutte destinate ad avere un alto costo sui conti italiani. Insieme a quelli dell’Imu sulla prima casa, bisognerà pensare a dove trovare i due miliardi legati all’abolizione del previsto aumento dell’Iva di un punto. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha appena aggiunto il suo grido d’allarme, pressante ed urgente, per 1500 milioni, vale a dire un altro 1,5 miliardo di euro! Quelli da destinare al finanziamento della Cassa integrazione in deroga entro la fine del corrente mese di Maggio.

Insomma, poche ore di dichiarazioni, dopo il giuramento del Governo, e già raggiungiamo la somma di circa sei miliardi di Euro che, per chi se lo fosse scordato, sarebbero stati 12 mila miliardi di vecchie lire.
E’ chiaro che, in questo contesto, Enrico Letta non ha molti margini di manovra se non avvia un profondo ripensamento di tutta l’azione di Governo e riesce a mantenere la sua maggioranza. Forse, questi margini di manovra potrà crearseli se riuscirà a mettersi in condizione di sviluppare, soprattutto, un’azione di trasformazione completa della spesa pubblica, in collegamento con una effettiva sua stabilizzazione e in vista di una sostanziale riduzione.

Enrico Letta può crearsi questi margini di manovra se saprà avviare una riorganizzazione del sistema fiscale e concretizzare una reale riduzione della pressione su famiglie, cittadini e imprese, papaveri24bis lettalista-ministri-letta-e1367069901242in grado di rimettere in movimento i consumi e spronare tutti sulla via di un effettivo coinvolgimento nel rinnovamento della macchina pubblica e della nostra intera economia. Il Paese ha bisogno di prepararsi ad agganciare, in qualche modo, i segnali di ripresa che vengono, ancora non con la forza necessaria, dal sistema economico statunitense.

E’ davvero ridicolo che ogni giorno una crisi politica possa essere innescata da dichiarazioni relative a voci di bilancio dal valore di due miliardi di Euro, a fronte di una spesa annuale complessiva che sta superando i 750 miliardi di Euro l’anno. Un aumento che, secondo i dati Istat, solo per quanto riguarda il 2010 sul 2000, ha rappresentato un aumento del 24,4 per cento. A chi è finito questo aumento? A cosa è servito? Potremmo dire che è servito a farci ottenere esattamente i risultati opposti. Politici, sindacalisti ed imprenditori vogliamo pensarci su?

Giancarlo Infante