Un enzima mangia la plastica. Verso la soluzione di un grave problema?

Gli scienziati britannici hanno creato un enzima capace di “ mangiare”  le bottiglie di plastica utilizzate per contenere bevande. La famosa plastica  Pet, (polietilene tereftalato) , insomma, che dopo il suo uso pone da sempre il problema della dispersione nel territorio e  della sua decomposizione e scomparsa.

Adesso, grazie agli studi di un gruppo di ricercatori dell’Università di Portsmouth, nel Regno Unito, arriva la conferma della speranza che si possa superare l’inquinamento plastico grazie a quello che p definito il pieno riciclaggio delle bottiglie fatte di Pet.

La ricerca è stata stimolata dalla scoperta fatta nel 2016 in una discarica di rifiuti in Giappone del primo batterio capace di mangiare la plastica e gli scienziati britannici sono stati in grado di delineare  la struttura dettagliata dell’enzima che, modificato, è capace di scomporre la plastica PET.

L’enzima mutante in questione impiega alcuni giorni per iniziare a scomporre la plastica, molto più velocemente dei secoli che impiega negli oceani e i ricercatori ritengono di potere ulteriormente accelerare il processo su larga scala.

La notizia è importante se si considera che sono vendute ogni minuto circa un milione di bottiglie di plastica in tutto il mondo e di queste finisce per essere riciclato solamente il 14% mentre una buona parte finisce nei corsi d’acqua e nei mari dove inquinano  e  danneggiano la vita naturale.

La ricerca degli scienziati britannici è stata pubblicata sulla rivista Proceedings della National Academy of Sciences.