Il braccio di ferro in corso tra l’Italia e l’India per i Marò Girone e Latorre divide la comunità internazionale. Nei giorni scorsi,da parte italiana, è stato messo in piedi un pressing a tutto campo per raccogliere il massimo consenso possibile. Ma non tutti sono d’accordo. Dopo aver compiuto i primi passi con l’ambasciatore all’ONU Sebastiano Cardi che mirava a coinvolgere l’Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite, secondo gli intendimenti del ministro degli Esteri Emma Bonino, è arrivata la prima risposta negativa da parte del segretario generale dell’organizzazione mondiale Ban Kimoon. Secondo l’alto funzionario la questione dei due sottufficiali di marina detenuti in India “dovrebbe essere affrontata bilateralmente senza coinvolgere nella disputa la comunità internazionale”.
Anche l’Alleanza atlantica, la Nato, con una presa di posizione del segretario generale Anders Foghg
Nel frattempo, l’inviato del governo italiano, Staffan de Mistura, ha lasciato la capitale indiana New Delhi diretto a Roma per consultazioni urgenti con il governo. Domenica De Mistura sarà di nuovo in India per seguire da vicino la difficile e delicata situazione in vista dell’udienza di martedì 18 febbraio.
Enrico Barone