Lo “scandalo dello Spazio” miete la prima vittima. il Presidente Enrico Saggese lascia l’Agenzia Spaziale italiata che guidava dal 2009. Dunque dimissioni. L’iscrizione nel registro degli indagati assieme ad altre sei persone per una storia di tangenti aveva preso l’avvio dalla denuncia di un dirigente dell’Asi vittima di una serie di rotorsioni sul lavoro per aver respinto un tentativo di concussione per favore alcune ditte nell’assegnazione di diversi appalti. Da qui la “contrarieta” di chi, dall’interno della stessa Agenzia Spaziale, era d’accordo e vedeva così sfumare l’illecito guadagno preparato con con molta cura. Insomma, il dirigente con la sua “inopportuna” onestà aveva, per dire, “rotto il giocattolo” e per questo andava punito con severità, anche per servire da monito in futuro a chi la potesse pensare come lui.
Il mandato del Presidente è stato rimesso nelle mani del ministro dell’Istruzione e della Ricerca, Maria
A dire il vero, che più di un qualcosa non girasse per il verso giusto all’interno dell’Asi era noto da tempo. Un certo odor di bruciato aleggiava nell’aria come si fosse in presenza di una forma di malcostume diffuso,
Ma l’indagine della magistratura ordinaria non è la sola ad aver messo nei guai Saggese e gli coinvolti nell’inchiesta. La Corte dei Conti, infatti, nell’esame della Relazione sulla gestione finanziaria dell’Asi per l’esercizio 2012 segnalava, tra l’altro, anche la necessità di chiarire una serie di “anomalie e illegimità” in tema di assegnazione di consulenze ed incarichi, oltre a troppe spese ae al mancato contenimento dei costi di gestione. I magistrai contabili, insomma, raccomandano, intanto, maggior vigilanza e attenzione da parte dei ministeri competenti. Come dire che l’Asi non avrebbe dimostrato di guardar bene da sola dentro se stessa, ovvero il sospetto che al timone ci fosse gente non proprio attenta a quelli che avrebbero dovuto essere i reali interessi dell’Agenzia, come nel caso dell’affidamento dei lavori per la costruzione della nuova sede.
Riccardo Marini