Nelle ultime ore il panorama di Forza Italia si è arricchito di un avvicendamento destinato a lasciare il segno sia all’interno del partito che nei rapporti con alleati e avversari politici. E’ successo infatti che Berlusconi ha rotto gli indugi e, a sorpresa, ha mandato in campo Francesca Pascale praticamente in accoppiata con Giovanni Toti.
Cominciamo da Francesca Pascale. La fidanzata ufficiale del Cavaliere, ormai non ci sono dubbi, ha lasciato l’incarico di compagna silenziosa che principalmente si occupava del benessere di Dudù, il barboncino più chiacchierato d’Italia, per fare il suo ingresso, senza esitazioni o timidezze, dalla porta principale della politica.
La Pascale prima, a sorpresa, ha occupato uno spazio diciamo istituzionale intervenendo nel giorno della memoria con una severa condanna nei confronti dell’antisemitismo. Poi ha piazzato un secondo e ancor più significativo fendente all’interno di Forza Italia, mettendo un veto, pesante come la pietra di una tomba, sul rientro a Piazza in Lucina dell’ex ministro Nunzia De Girolamo, delusa dal governo ma anche stufa, secondo alcuni, del partito guidato da Alfano.
Francesca Pascale non è ricorsa alla diplomazia per dire “no” al rientro della potenziale figliol prodiga di Benevento: “Ha voltato le spalle a Berlusconi nel momento della sua debolezza. Ha tradito il padre, ma come gli altri traditori a cui si è unita, non era nessuno ed è rimasta nessuno”, ha sentenziato.
Parole che non potevano essere lasciate da sole dal resto del partito che per giustificare il niet alla De Girolamo ha scomodato “le poltrone girevoli degli alberghi”, “gli autobus dai quali si sale e si scende a piacere”, “le autoambulanze che nell’intenzione dei pentiti dovrebbero raccogliere i feriti dal governo”. Quest’ultima citazione porta la firma di Renato Brunetta.
Non l’avesse mai fatto. L’ex ministro giovane preferito da Berlusconi, Raffaele Fitto, è subito insorto per ricordare al nuovo “consigliere politico” di Forza Italia che l’ara fresca nel partito può entrare solo se accompagnata “dalle idee e dal consenso”.
Ma di quale consenso parla Fitto? E’stata in pratica la replica stizzita della deputata Jole Santelli, sincera fan di Giovanni Toti. Ma come? Non basta quello di Berlusconi?
Fitto la deve avere detta grossa perché la Santelli nei suoi confronti è andata giù dura: “Caro Fitto- ha detto- quando il caldo è asfissiante tanto da indebolire il corpo e la mente di qualcuno non ci vuole l’aria fresca, ma quella condizionata”. Non è superfluo aggiungere che in questo usare l’aria che si respira come terreno di scontro non è certo la cura dell’ambiente la maggiore preoccupazione degli esponenti di Forza Italia.
Berlusconi lo sa bene come si fanno le squadre da scudetto: per prima cosa si cerca di accaparrarsi il centravanti della squadra avversaria più forte.
Dalle parti di Montecitorio c’è chi maligna che Matteo Renzi, nel prossimo faccia a faccia non si troverà davanti il Cavaliere ma sua figlia Barbara, non caso eletta recentemente grande capo del marketing calcistico della casata di Arcore.
Claudio Pavoni