Fiducia al Senato per il Governo Renzi con 169 si e 139 contrari. Il risultato del voto a mezzanotte e 43 minuti. A favore hanno votato Pd, Ncd, Scelta civica, Per l’Italia e gruppo Per le autonomie-Psi-Maie. Contrari Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega, Sel e Gal. Tra poche ore, alle 10 di martedì, l’appuntamento alla Camera. Il suo intervento, durato 68 minuti, il Presidente del Consiglio ha detto di chiedere la “fiducia perché pensiamo che l’Italia abbia una necessità urgente di uscire dalla crisi”. E riguardo alle riforme istituzionali, che come si sa prevedono anche l’abolizione del Senato, Renzi ha auspicato di poter essere “l’ultimo presidente del Consiglio che si trova su questi banchi a chiedere una fiducia”, aggiungendo: “Se questa sfida la perderemo, la colpa sarà mia”.
Al di là del risultato finale, in realtà, i malumori sono molto estesi anche nel Pd. Civati ha parlato di un voto che, comunque, rappresenta una sfiducia e Casson ha ribadito che il suo voto a favore é stato un atto
Matteo Renzi, così, al di là delle apparenze, comincia il suo cammino in falsopiano in salita. Cosa che tra le righe gli ha ricordato anche il Capogruppo Pd del Senato,Luigi Zanda, allorquando ha detto che il Governo affronterà “condizioni molto dure”.
Secondo i calcoli dalla Confartigianato, il programma economico di Renzi potrebbe costare oltre 100 miliardi. “Pagare il debito residuo della P.A – osserva Giorgio Merletti – nel 2014 vale 70 miliardi. E una riduzione del cuneo fiscale a 2 cifre significa circa 34-35 miliardi”. Altri conti arrivano da Giuliano Cazzola, esperto di previdenza, secondo il quale i debiti della Pubblica Amministrazione residui ammontano a 45 miliardi ai quali ne andrebbero aggiunti altri 30 per l’aumento di durata dell’Aspi e 27-30 per il taglio di 10 punti del cuneo. Facili, così, molti titoli di giornale: dove si potrà trovare questa cifra?
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