Regioni assolutamente “senza freni” nello sperpero del pubblico denaro che altro non è che vero e proprio ladrocinio. E l’indignazione generale non fa che aumentare. Le “spese pazze” in Sicilia procurano un centinaio di indagati tra i rappresentanti, anche eccellenti, dei partiti. Come il deputato Davide Faraone, responsabile Welfare della nuova segreteria di Matteo Renzi, Raffaele Lombardo ex presidente della Regione e tutti i capigruppo della precedente legislatura dell’isola. Tutti sono accusati di peculato. Con i fondi destinati al funzionamento dei gruppi parlamentare si sarebbero sperperati 10 milioni di euro. E in Liguria i soldi si prelevavano addirttura dai conti in banca: domiciliari in quanto accusato di peculato per il
Sia in Sicilia che il Liguria col denaro frutto del malcostume dilagante si è comprato e fatto di tutto, dai capi di abbigliamento e gli accessori di lusso, come borse e cravatte, a viaggi da segno e pranzi e cene in ristoranti di prim’ordine dove non mancava champagne di pregio in abbondanza.
L’inchiesta nell’isola era stata avviata dalla Procura nell’ottobre 2012, con i finanzieri del nucleo tutela spesa pubblica della polizia tributaria entrarono all’Ars (Assemblea regionale siciliana) acquisendo tutta la documentazione sulle spese dei gruppi parlamentari, di cui faceva parte l’ora onorevole Davide Faraone (nella foto sotto). Ora, il nutrito gruppo dI esponenti politici, alcuni in
A Genova, la misurà cautelativa di restrizione della libertà nei confronti d Nicolò Scialfa, praticamente per gli stessi abusi commessi dai colleghi siciliani, è stata disposta dal Gip in quanto sussisterebbe la possibilità della reiterazione del reato. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria del capoluogo ligure avrebbero oltretutto accertato la falsificazione di verbali di riunioni del gruppo in cui sarebbero state rendicontate e liquidate le spese che gli vengono contestate. Indagati anche i consiglieri Marylin Fusco, Stefano Quaini e Maruska Piredda
Riccardo Marini