E’ di nuovo emergenza “grande freddo” negli Stati Uniti con almeno già una decina di morti finora nelle zone più impervie. Un gelido vento polare che soffia sempre più violento da diverse ore ha messo in crisi la popolazione dello stato del Montana, a Nord di New York, peraltro da sempre abituata a climi particolarmente rigidi in inverno, dove la temperatura cosiddetta “percepita” ha raggiunto i -53 gradi centigradi sotto lo zero. Ma il gelo, che è provocato da una consistente corrente di aria fredda proveniente dall’Artico, si sta spingendo verso Sud, raggiungendo stati, come Alabama e Tennessee, non certamente abituati a temperature così basse. Bufere di neve nello stato di New York.
Il problema maggiore riguarda i trasporti, e particolarmente il movimento degli aerei, spina dorsale dei collegamenti americani. La cancellazione dei voli è diventato un incubo per tutti e molti di quanti erano in procinto di rienrare nelle proprie case al termine delle vacanze natalizie sono rimasti bloccati.
A Minneapolis, nello stato del Minnesota, dove la gente è più abituata al freddo e alla neve degli abitanti di città come la capitale Washington, la notte scorsa l’intensità del freddo ha generato addirittura paura. Il quotidiano “Star Tribune”, ad esempio, riferisce che “il vento freddo e il geloo congelano la pelle non coperta in appena cinque minuti” e che la vita “è rallentata a passo d’uomo in tutto lo Stato”. Ma il peggio deve ancora venire.
Beatrice Zamponi