Giornata di forte tensione in Ucraina. Più di 500 mila persone si sono radunate in piazza a Kiev per manifestare contro la decisione del Governo di interrompere il processo di integrazione nella Ue e di riallacciare uno stretto rapporto con la russia di Vladimir Putin. I manifestanti, anche sollecitati dalla figlia dell’ex premier ora i carcere, chiedono a gran voce le dimissioni del presidente Viktor Yanukovich. Abbattuta la statua di Lenin.
La protesta è nella grande piazza dell’indipendenza, dove nove anni fa, nel 2004, ebbe inizio quella rivoluzione che portò appunto al potere i sostenitori dell’accordo con l’occidente e dello strappo con Mosca. Sono ormai tre settimane che a kiev è in atto la protesta contro l’interruzione del processo di integrazione con l’Europa che sancisce di fatto il riavvicinamento con la Russia, ma la protesta si è fatta ora più dura con il pericolo crescente di incidenti e di conseguenti repressioni.
La piazza è tutto uno sventolio di bandiere ucraine e dell’Unione europea. Un enorme albero di natale allestito per le festività è coperto da striscioni con slogans anti governativi, in mezzo ai quali spicca una gigantografia di Yulia Tymoshenko. La figlia dell’ex premier, dando ulteriormente forza agli animi già
A dare vigore alla protesta ha contribuito l’incontro dello scorso venerdì 6 dicembre a Sochi, sul Mar Nero, fra Yanukovich e Putin. Un incontro che ha sollevato il timore di un possibile ingresso dell’Ucraina in un’unione doganale guidata dalla Russia. Notizia peraltro smentita ieri dal portavoce di Putin, Dmitry Peskov.
Da parte loro, i sostenitori di Yanukovich hanno organizzato una contro-protesta a parco Mariinskij dove si sono radunate alcune migliaia di persone, 15.000 a detta degli organizzatori.
Beatrice Zamponi