Mentre la legge di Stabilità dovrà passare al vaglio di un voto di fiducia preannunciato dal ministro Dario Franceschini e che dovrebbe essere previsto per la tarda serata del 26 Novembre, un altro voto importante è confermato sempre al Senato: quello della decadenza di Silvio Berlusconi oramai annunciato definitivamente per il 27 Novembre. Non ci saranno ulteriori rinvii. A questo riguardo, per la Giunta per le Elezioni e per le Immunità di Palazzo Madama, accusata da Silvio Berlusconi di non aver preso in considerazione le sue eccezioni a proposito della retroattività della legge Severino, ha risposto il Presidente Dario Stefano: «Abbiamo gestito una procedura che ha tenuto insieme l’avverbio “immediatamente”( espressamente indicato nel testo di legge, nda ) con il rispetto dei diritti. Abbiamo concesso il massimo dei termini a Berlusconi perché si difendesse.
Il voto di fiducia sulla Legge di Stabilità si è reso necessario dopo che la Commissione Bilancio del Senato ha sì approvato il provvedimento, ma senza dare “mandato al relatore” cosa che, secondo il
La conferenza dei capigruppo fisserà il voto per la serata anche di evitare che si realizzi una sovrapposizione tra gli impegni di voto sulla Legge di Stabilità e quelli sulla decadenza di Silvio Berlusconi.
Così adesso c’è un rimpallo di responsabilità sui comportamenti che hanno portato a questa situazione. In molti criticano i senatori berlusconiani di Forza Italia, che hanno appena nominato loro capogruppo Paolo Romani, e della Lega, i quali rovesciano l’accusa al Governo, responsabile, a loro dire di aver allungato i tempi e presentato ”l’emendamento sulla casa in ritardo”.
La conferma del prossimo intervento da parte del Governo è venuta da Dario Franceschini che ha la responsabilità dei rapporti con il Parlamento:”Sulla legge di stabilità- ha detto- porremo la fiducia. Rispetteremo il lavoro del Parlamento ponendola sul testo che la Commissione bilancio sta ultimando. La fiducia è necessaria anche per verificare politicamente, con chiarezza e senza ambiguità il rapporto fiduciario tra governo e maggioranza parlamentare”.
RomaSettRed