Neppure il tempo di tirare il fiato per lo scampato pericolo della sfiducia e sul ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri si addensano nuove ombre. Spuntano, infatti, quasi a sorpresa sul caso “Fonsai-Ligresti” nuove carte che la riguardano. Provengono nientedimeno che dai verbali dell’inchiesta dove il patron Salvatore racconta ai magistrati della sua raccomandazione a Silvio Berlusconi, allora capo del Governo, perché l’amica Annamaria, sebbene con l’incarico in scadenza, fosse mantenuta nell’incarico di Prefetto di Parma. La “raccomandazione” sortì l’effetto voluto. Il caso Cancellieri sembra così tutt’altro che chiuso.
Le carte nelle mani dei magistrati parlano anche di molto altro, come dell’intervento, sempre di Salvatore, per promuovere la carriera del presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini. Lo avrebbe riferito
Jonella Ligresti ha raccontato anche che Marco Cardia, il figlio dell’ex presidente della Consob, Lamberto Cardia (oggi presidente delle Ferrovie), fu preso come consulente di Fondiaria, nonostante non si trattasse proprio di “un luminare del Diritto”. Nell’interrogatorio del 17 dicembre 2012, Jonella, infatti, afferma: “A un certo punto mio padre decise che fossero dati degli incarichi a Marco Cardia, un avvocato figlio del presidente della Consob. Marco Cardia l’ho conosciuto e non mi è parso un luminare del Diritto”.
Riccardo Marini