Fortunatamente non sono coinvolti DiNozzo, Gibbs e McGee. Né i loro colleghi, agenti del NCIS, che vediamo anche sui nostri schermi nella fortunatissima serie tv la quale spopola ormai a livello mondiale. Sono gli agenti veri, della vera agenzia investigativa della Marina Militare statunitense, a ritrovarsi nella bufera. Anche un uomo, importante per giunta, della “Naval Criminal Investigative Service” infatti, é coinvolto in uno dei più grandi scandali che abbia mai travolto la “Navy” americana.
Si tratta di una storia le cui propaggini si spingono verso l’estremo Oriente con un miscuglio di tangenti, fatturazioni gonfiate e prostitute. Tra gli arrestati, con l’accusa di corruzione, un agente superiore del NCIS, un comandate di nave, sollevato dalle responsabilità di guida della propria nave mentre si trovava in Giappone, ed un alto ufficiale che da bambino riuscì a sfuggire alla morte in uno dei tanti campi di sterminio della Cambogia comunista di Pol Pot.
Tra i civili coinvolti è segnalato l’arresto dell’Amministratore delegato della società di Singapore “Glenn Defense Marine Asia”, arrestato assieme ad un suo sottoposto dopo essere stato attirato in una trappola organizzata dagli investigatori in un albergo di San Diego, in California.
I procuratori federali sostengono che la “Glenn Defense Marine Asia”, fornitrice di attrezzature e servizi a navi, portaerei e sommergibili della Marina Usa da oltre 25 anni ha presentato fatture gonfiate un po’ per tutto: uso dei rimorchiatori, derrate alimentari, smaltimento delle acque reflue a bordo delle imbarcazioni che non possono essere scaricate in mare.
Insomma, al mondo non si salva più nessuno. Neppure i colleghi, veri, dell’incorruttibile Gibbs.
John De Giorgi