La polemica sui funerali di Erich Priebke non si placa, nonostante sia stato deciso che le esequie tra poche ore a Roma siano celebrate in forma strettamente privata. Già, tutto ruota sul “privata”, che in questo caso assume un significato diverso dall’abituale. Funerali “strettamente privati” per il “boia delle Ardeatine significano, infatti, che il rito, per lo “zampino del Vicariato”, venga celebrato all’interno della casa dove Priebke costretto ai domiciliari ha vissuto sino alla sua morte.
“L’autorità ecclesiastica – rende noto appunto il Vicariato – considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio, finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose, dovessero avvenire in forma strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto.
Per la sepoltura, esclusa per “motivi di regolamento comunale” la tedesca Hennigsdorf, la cittadina natale dell’ex capitano delle SS pochi chilometri a nord di Berlino, e per ovvi motivi altre possibili località dell’Italia e del mondo, a sorpresa spunta la possibilità che la salma del centenario aguzzino tedesco
“E’ un gesto di umanità cristiana, un’idea nata sfogliando i giornali – spiega il sindaco finora sconosciuto a quasi tutti gli italiani che però così facendo acquista una buone dose di notorietà – Priebke ormai è morto e merita di essere seppellito, qualunque crimine abbia commesso. Sono sorpreso dal comportamento della Chiesa in questa vicenda. Una giusta sepoltura non è stata negata neppure ad Hitler”. L’ipotesi di una tumulazione a Fondachelli Fantina è ritenuta più che possibile dall’avvocato del boia.
Riccardo Marini