Nell’attesa degli “equilibri” necessari, Roma è sempre senza il capo dei suoi Vigili Urbani. Il sindaco sarebbe per una soluzione “esterna”, vale a dire attingendo preferibilmente da carabinieri o polizia, con il rischio, tuttavia, di provocare il malcontento di un Corpo che nel suo complesso è stato sempre molto problematico, e di conseguenza non certo facile da governare. “Posto vacante” dall’inizio di luglio, da quando il comandante Carlo Buttarelli rassegnò le dimissioni con una lettera consegnata appunto all’improvviso nelle mani del neo eletto Ignazio Marino. Dimissioni “forzate”, a detta dei soliti bene informati, che fecero subito circolare questa voce, per “mascherare” una vera e proprio cacciata da parte del sindaco. Ignazio Marino, infatti, sarebbe andato su tutte le furie per una risposta di Buttarelli a un suo ordine che il sindaco interpretò come una beffarda presa in giro.
Il sindaco, sapendo che il corpo della polizia municipale di Roma conta un organico di oltre 6000 unità, a quella obiezione sarebbe andato su tutte le furie, sentendosi preso per i fondelli. E avrebbe, così, “licenziato” seduta stante, per non dire sui due piedi, Carlo Buttarelli. Che, non si sa se dietro accordo
Ignazio Marino, non appena la notizia fu ufficiale, preferì dribblare le domande sulla vicenda: «Abbiamo ricevuto la sua lettera, ora ci stiamo preoccupando per dare con urgenza continuità», disse. Poi, riguardo il possibile sostituto, aggiunse: «Valuteremo in base ai curricula». Intanto, la guida del corpo venne presa da uno dei vicecomandanti di Buttarelli, Donatella Scafati, ma con la giustificazione che l’ex capo era in ferie e lei ricopriva solo l’incarico di «facente funzione». Una decisione vera e propria, in realtà, Marino tardò a prenderla, e così se ne andò tutta l’estate. Il sindaco ha fatto folti incontri, valutato i profili, approfondendo la conoscenza del personale della polizia Municipale di Roma, per non escludere a priori la scelta di una soluzione interna.
Accade così che a presentare il primo dei curricula degno di considerazione sia stato quello di uno dei dirigenti della Questura di Roma. Seguito poi da quello di un ufficiale dei carabinieri, oltretutto, a quanto sembra, forse ben più “sponsorizzato”. Il che, sempre a detta delle voci, farebbe pendere nettamente il piatto della bilancia in suo favore, ma che avrebbe al tempo stesso suscitato l’ira furibonda di buona parte della polizia romana. Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, ancora una volta alla presenza di una secolare diatriba. Tutto ciò, mentre a quasi tre mesi dalle”dimissioni” di Carlo Buttarelli, Roma Capitale ancora aspetta la scelta di un responsabile di un posto di comando oltremodo delicato.
Riccardo Marini