Si è ripetuto il prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro. Napoli può stare tranquilla perché l’evento allontana, secondo la tradizione popolare, tutti i mali. Diciamo, almeno, tutti i mali non ancora conosciuti dalla città.
Il cardinale Crescenzio Sepe ha sventolato, come d’uso, il fazzoletto bianco per dare la buona notizia e i fedeli si sono subito lasciati sciogliere in un applauso liberatorio. E’ un segno di buon auspicio per la città.
Prima che si verificasse il miracolo i fedeli si erano riuniti nel Duomo di Napoli per intonare le loro litanie ed implorare il prodigio. L’appuntamento con il miracolo si ripete tre volte nel corso dell’anno, ma quello di Settembre è il più sentito.
«Napoli, ma non solo Napoli, è sull’orlo di un grave collasso. Noi vogliamo una città e una comunità forte della sua dignità». Così il cardinale Sepe ha ricordato i problemi di Napoli, dell’Italia e del mondo durante l’omelia.
La cosa incredibile è che, mentre a Napoli avveniva la liquefazione del sangue di San Gennaro, nel santuario dedicato al santo alla Solfatara di Pozzuoli si è ripetuto il miracolo dell’arrossamento della pietra su cui cadde il sangue del santo al momento del martirio.
Veronica Gabbuti