Le motivazioni della sentenza di condanna della Cassazione sono nette e chiare. Silvio Berlusconi fu l’ideatore e il beneficiario del complesso meccanismo per ricavare fondi illeciti dalle vendita dei diritti televisivi Mediaset. ricavati dagli artifizi sulle fatturazioni dei diritti televisivi. Un fenomeno che va ben al di là di una semplice “sovraffatturazione”. E’ nero su bianco nelle 208 pagine che hanno sancito la definitiva condanna a 4 anni di reclusione per il cavaliere, nelle quali sono fatte proprie le motivazioni di condanna del giudizio appello, eccezion fatta per la parte riguardante l’interdizione dai pubblici uffici, la cui quantificazione, come è noto, è demandata ad altro tribunale. E cosa insolita, la forma e dei componenti l’intero collegio della Suprema Corte, e non solo del relatore come sempre avviene.
Non solo, ma tutto proseguì nel “sistema ideato da Silvio Berlusconi”, anche dopo aver lasciato le cariche sociali in Mediaset perché a capo del governo, che “ha permesso di mantenere e alimentare illecitamente disponibilità patrimoniali estere, conti correnti intestati ad altre società che erano a loro volta intestate a fiduciarie di Berlusconi”. L’ex premier, infatti, ”
Per i Supremi Giudici è poi inverosimile la truffa ai suoi danni lamentata dal collegio di difesa. C’è “l’assoluta inverosimiglianza dell’ipotesi alternativa che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi” – si legge nella sentenza – “da parte dei personaggi da lui scelti e mantenuti nel corso degli anni in posizioni strategiche”.
“Il Giornale” di Paolo Berlusconi sottolinea che queste 208 pagine sono in sintonia con quanto il Presidente della sezione feriale che ha emesso la sentenza, Antonio Esposito, anticipò nel corso di una intervista di cui non si è mai capito bene finalità e costrutto. Su quella intervista si scatenò il finimondo e qualcuno si spinse al punto di richiedere ogni sorta d’indagine e valutazione. Su quella intervista la Procura Generale della Cassazione ha chiesto l’acquisizione dei nastri registrati da “Il Mattino” di Napoli che la pubblicò.
In ogni caso, la vera riflessione da fare riguarda il fatto che tutti i magistrati componenti la Sezione della Cassazione hanno voluto firmare le motivazioni. Di solito, sono firmate dal solo relatore. E’ probabile che proprio dopo tutte le polemiche sollevate dopo l’intervista di Esposito i colleghi abbiano voluto fare un atto di solidarietà nei suoi confronti.
Altra riflessione è sulla lunghezza del documento e sui tempi in cui è stato elaborato. 208 pagine pronte in 30 giorni. Il che vuol dire che l’estensore ha prodotto quasi dieci pagine al giorno e, magari, lavorando anche il giorno di Ferragosto. Anche questo sarà elemento di polemica?
Queste motivazioni avranno il loro effetto psicologico da non trascurare sui senatori componenti la Giunta, per quanto sono giuridicamente ininfluenti su quella che dovrebbe essere solo una presa d’atto da parte dei senatori componenti la Giunta .
Si tratta, infatti, di una Giunta dove Berlusconi può contare solamente su una minoranza dei componenti a suo favore.
La battaglia in corso è politica, psicologia e, soprattutto, contro il tempo. A metà Ottobre, infatti, i carabinieri potrebbero presentarsi dal capo del Centro Destra per l’applicazione della sentenza passata in giudicato. Questa potrebbe essere eseguita o con gli arresti domiciliari o con l’affido ai servizi sociali.
Se Berlusconi a quella data fosse ancora senatore la sentenza non potrebbe essere applicata senza un voto esplicito della camera di appartenenza. Se, invece, Berlusconi fosse già stato dichiarato decaduto il problema non si porrebbe. Se ne porrebbero altri.
Riccardo Marini