Enrico Letta dichiara che, se il suo Governo salta, gli italiani finiranno per pagare l’Imu. La dichiarazione ha ricevuto due interpretazioni opposte all’interno del mondo del Pdl. “Il Giornale” le ha avvertite come “minacce”. Il vice Premier, Angelino Alfano, invece, le ha lette come la conferma che Enrico Letta, alla fine del periodo di “riflessione” agostana, finirà per cancellarla, secondo i desiderata del Pdl.
Pierferdinando Casini, intanto, porta un inatteso aiuto al Pdl sostenendo che gli accordi erano quelli ricordati continuamente, con veemenza, dai sostenitori di Berlusconi: “Il patto di governo col Pdl è imperniato sul superamento dell’Imu e nessuno può far finta di non averlo saputo.
Personalmente ritengo prioritario l’abbassamento delle tasse sul lavoro, ma c’è un’intesa che va rispettata. Non mancherà al Presidente del Consiglio la perizia e la lealtà per tener fede all’impegno preannunciato nel discorso programmatico al Parlamento. Ci sono tanti modi per superare l’Imu senza compromettere l’equilibrio dei conti pubblici”.
Unico dato certo: questa vicenda conferma che, di fatto, Scelta Civica, cioé il raggruppamento fondato, su insistenza di Casini, dal professor Monti, sembra non esistere più!
Intanto, il Centro Destra sembra non conoscere il termine “vacanze”. Si approfitta, anzi , della bella stagione per aprire le finestre e cambiare sede, mobilia e simboli. Siamo già in piena sostituzione del Pdl con “Forza Italia”.
Da Via dell’Umiltà, la sede centrale di Roma, si trasferisce nei vecchi uffici dell’Unire, Unione incremento razze equine, in Piazza San Lorenzo in Lucina. Il vecchio che torna nuovo! Eppure è una cosa che tira, che eccita. I sondaggi sembra stiano facendo volare Berlusconi.
Nella pratica, dopo i primi momenti di sconcerto e di lacrime di dolore e rabbia, Berlusconi da l’impressione di prepararsi a rivincere le prossime elezioni.
Il punto è che, però, non si sa neppure se le prossime elezioni ci saranno e quando. Come prova generale, però, non c’è male. Intanto, tutto serve a premere Giorgio Napolitano ed il Pd in attesa di poter riavere la propria “agibilità politica”
G. I.