Un ex capo dei servizi speciali della polizia britannica, Bob Lambert, ha rivelato l’esistenza della pratica di utilizzare le identità di bambini morti in modo che gli agenti infiltrati potessero servirsene nel corso delle loro attività clandestine. La cosa, ha dichiarato il personaggio in questione, era “ben nota ai più alti livelli del Ministero dell’Interno”.
Lambert, che sta affrontando una potenziale indagine sul lavoro svolto per una speciale unità segreta di agenti infiltrati, ha ammesso che quando è stato utilizzato come spia egli adottò l’identità di un bambino di sette anni, deceduto per una cardiopatia congenita. Egli ha anche ammesso di aver usato la sua falsa identità in tribunale e di aver diffamato la catena di hamburger McDonald come coautore dell’opuscolo “McLibel”.
L’ex agente speciale ha ammesso pubblicamente di aver avuto quattro rapporti con altrettante donne nel corso della sua attività spionistica e mentre era sotto copertura. Con una di queste ha avuto addirittura un figlio. Lambert ha voluto scusarsi con tutte loro:”Con il senno di poi posso solo dire che mi dispiace davvero per quel che ho fatto e mi scuso con le donne che ho circuito”.
“The Guardian” di Londra ha rivelato nei dettagli il lavoro segretamente svolto da Lambert, il quale è stato utilizzato anche dalla squadra “sorella” della SDS, cioé la “National Public Order Intelligence Unit”, il gruppo che si occupa della vigilanza segreta dell’ordine pubblico. Lambert, però, definito le rivelazioni del giornale londinese “una combinazione ingannevole di verità, distorsioni, esagerazioni e menzogne”.
Tuttavia, nel corso di una intervista trasmessa su un’emittente britannica, l’ex agente speciale ha ammesso che molte delle accuse mosse contro di lui erano vere, aggiungendo: “Credo di aver fatto errori gravi che rimpiangerò per tutta la vita”.Lambert ha detto di essere stato arrestato “quattro o cinque” volte mentre operava sotto copertura e che nel 1986 è comparso in un tribunale accusato di un “reato minore contro l’ordine pubblico” e presentandosi sotto falso nome, al fine di “mantenere la copertura”.
Il legale di otto donne coinvolte in rapporti con Lambert, ed altri poliziotti in borghese, ha detto invece che ci si trova dinanzi ad una pratica usata sistematicamente, grazie alla quale gli agenti infiltrati usavano ripetutamente relazioni a lungo termine per costruire e mantenere la loro copertura.
E’ stata la sua rivelazione a dare l’avvio ad ulteriori indagini sulle presunte tattiche segrete utilizzate contro la famiglia Lawrence, i loro sostenitori e Duwayne Brooks, amico di Stephen e principale testimone dell’omicidio.
John Balcony