Ancora in piazza in Egitto i Fratelli Mussulmani. I sostnitori del deposto Presidente Morsi non demordono e, anzi, intensificano la lotta, nonostante l’ultimatum dei militari per lo scioglimento degli assembramenti che affollano strade e piazze.Egitto, elezioni generali in circa 6 mesi. Il Presidente “ad interim” Adli Mansour ha intento promesso modifiche alla Costituzione e annuncia regolari elezioni entro fine 2013.
La tensione è altissima in tutto il paese e il termometro registra il costante aumento della temperatura.Molrti e feriti aumentano ad ogni ora e il bilancio degli scontri a Il Cairo parla di 54 morti, 77, invece, secondo fonti dei Fratelli Mussulmani. La guerra civile è così sempre più alle porte. Specie dopo l’invito del partito islamico alla sollevazione popolare con muove manifestazioni nelle piazze.
Le elezioni politiche dovranno essere quindi convocate entro 15 giorni dall’approvazione della nuova Costituzione con un referendum e, una volta insediato il nuovo Parlamento, nel giro di una settimana dovranno essere convocate anche le elezioni per un nuovo presidente dell’Egitto.
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon esprime il proprio “profondo turbamento” dalla notizia dell’uccisione di decine di persone ed ha condannato questi omicidi. Ban Ki-moon chiede che siano svolte indagini approfondite e indipendenti da parte di organismi competenti, in modo che “i responsabili siano portati davanti alla giustizia”. Dal Premier Enrico Letta disappunto, timori e inviti alla immediata pacificazione e un ragionevole dialogo tra le parti in lotta.
Enrico Massidda