La crisi sta facendo diminuire anche gli immigrati alla ricerca di un po’ di fortuna dalle nostre parti? Sembra proprio di si. Almeno a guardare il consistente cale delle domande di asilo presentate in Italia nel 2012. Sono state 17.352. La metà rispetto all’anno precedente. Nel nostro Paese, lo scorso dicembre, i rifugiati erano 64.779.
Una cifra sicuramente significativa ma molto lontana dagli scenari catastrofici proposti e riproposti negli anni scorsi, soprattutto da politici e correnti di opinioni interessate più alla ricerca del consenso basato sulla paura della gente, piuttosto che sulla ricerca di soluzioni ragionevoli per un problema serio.
In realtà, l’Italia è solo al sesto posto fra gli Stati europei della classifica dei paesi che assicurano asilo aii rifugiati cui è stato assicurato asilo. La Germania ne ha accolti 589.737, la Francia ne ospita 217.865. Il Regno Unito, con 149.765, la Svezia con 92.872 e l’Olanda, molto più piccola dell’Italia, ben 74.598. hanno fatto di più, aprendo le porte a perseguitati e fuggiaschi.
Niente a che vedere, comunque, con le cifre di alte situazioni geografiche, molto più deboli finanziariamente dell’Europa, si è costretti a porsi il problema di raccogliere centinaia di migliaia, se non milioni, di rifugiati.
A ridurre la corrente verso l’Italia, sostiene l’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati, è stata la fine della fase più drammatica delle violenze in Nord Africa. Ma se le rivolte della Primavera araba attraversano una fase meno convulsa e la guerra in Libia, al di là delle scosse di assestamento, è comunque finita, le tendenze globali sono preoccupanti. La cifra complessiva di rifugiati e sfollati ha raggiunto livelli che non venivano sfiorati dal 1994.
Secondo l’Alto commissariato, le persone coinvolte in migrazioni forzate alla fine del 2011 erano 42,5 milioni e nel 2012 hanno raggiunto quota 45,1 milioni. Oltre 15 milioni erano rifugiati propriamente detti, quasi un milione i richiedenti asilo, e gli altri – circa 28,8 milioni – erano sfollati, persone costrette a lasciare la casa ma rimaste nel proprio Paese.
A provocare le migrazioni è soprattutto l’incubo della guerra. Lo dimostra il fatto che 55 rifugiati su cento vengono da
Ma quello che spesso sfugge è la distribuzione dei fuggiaschi. Le tabelle dell’Onu parlano chiaro e smentiscono una volta per tutte i luoghi comuni. Ben 81 rifugiati su cento sono ospitati da Paesi in via di sviluppo.
E persino i più poveri fanno la loro parte in maniera consistente: 2,5 milioni di rifugiati (cioè il 24 per cento del totale) vivono nei 49 Stati meno sviluppati del pianeta. Insomma, c’è solo la fuga dall’orrore e dalla morte, il presunto assedio alla cittadella dei ricchi è semplicemente una bugia.
John Balcony