Il consumo dell’alcol, da parte dell’uomo, risale ai tempi antichi. Infatti nel vecchio testamento viene narrata l’ubriacatura di Noè dopo una ingestione abbondante di vino. L’uso e il consumo di tali bevande sono stati tramandati fino ai giorni nostri e l’alcol oramai fa parte della nostra tradizione e cultura.
Le bevande alcoliche comunemente diffuse si dividono in: bevande distillate e bevande fermentate.
Le bevande fermentate si ottengono dalla trasformazione degli zuccheri, contenuti nei frutti o nei cereali, in alcol. Tale trasformazione avviene grazie all’azione dei lieviti, che producono energia attraverso la conversione degli zuccheri in alcol e anidride carbonica. Questo processo avviene in totale assenza di ossigeno, preceduto da una fase iniziale in cui i lieviti utilizzano l’ossigeno presente nel mosto fino al suo esaurimento.
Successivamente, quando l’ossigeno è esaurito, inizia la fermentazione vera e propria, con la relativa produzione di alcol etilico, anidride carbonica e altri prodotti secondari. Da questo complesso processo si ottengono le bevande alcoliche fermentate. Generalmente il grado alcolico di tali bevande non supera i 16°, poiché oltre tale gradazione l’alcol blocca l’azione dei lieviti.
Successivamente alla fermentazione si può procedere alla distillazione che consiste nel portare ad ebollizione una bevanda alcolica, fermentata, favorendo l’evaporazione dell’acqua e aumentando la concentrazione dell’alcol. Da questo secondo processo si ottengono le bevande alcoliche distillate, i cosiddetti “superalcolici” per l’alta quantità di alcol presente nella bevanda. La loro gradazione può arrivare fino a 55/60 per cento.
Ma che cos’è il grado alcolico. Il grado alcolico è la percentuale di alcol contenuto in una determinata bevanda. Un vino di 12 gradi avrà quindi un contenuto alcolico pari a 12 ml su 100 ml di prodotto. L’alcol una volta ingerito oltrepassa con facilità la parete del tubo digerente e arriva velocemente nel sangue soprattutto se ingerito a digiuno. Infatti, la presenza di cibo nello stomaco, rallenta lo svuotamento gastrico e riduce la velocità di assorbimento dell’alcol. Per questa ragione si consiglia di consumare vino ai pasti e non a digiuno, in modo da dilazionare nel tempo i suoi effetti negativi.
Gli effetti negativi che possono insorgere vanno dalla steatosi epatica, che consiste in un accumulo di trigliceridi a livello epatico, condizione reversibile se l’individuo smette di bere. Continuando ad abusare di alcol questa steatosi può degenerare in epatite alcolica, ossia in un processo infiammatorio che compromette la funzionalità epatica. Tale situazione può evolversi in maniera negativa fino ad arrivare allo stato di cirrosi epatica, patologia irreversibile e progressiva che può degenerare in epatocarcinoma.
Ma i danni causati dall’alcol riguardano anche altri apparati ed organi come infiammazione a carico di vari distretti del tubo digerente (esofagite, gastrite, pancreatite e tumori), del cuore (cardiopatia alcolica con dilatazione delle cavità cardiache e riduzione della gittata), alterazioni della sessualità (calo della libido, infertilità, impotenza). Tutte queste situazioni sono amplificate se il soggetto è un fumatore.
Particolare attenzione sul consumo di alcol deve essere data alle donne in gravidanza e i ragazzi sotto i 20 anni.
L’effetto dell’assunzione di alcool si ripercuote, inoltre, sul sistema nervoso centrale, in quanto l’alcol assorbito dai tessuti intestinali entra nel sangue e da questo viene trasportato direttamente al cervello, alterandone i normali meccanismi, crea euforia, riduce la rapidità dei riflessi e il campo visivo, falsa il senso della distanza e della velocità. Tutti questi effetti aumentano con il progressivo aumento del tasso alcolemico, fino ad arrivare al coma etilico.
Il tasso alcolemico (o alcolemia) rappresenta il quantitativo di alcool etilico nel sangue; viene espresso in g/l (grammi per litro) o in mg/dl(milligrammi per decilitro). Per questo motivo prima di mettersi alla guida si deve aver la certezza che il proprio tasso alcolemico non superi la soglia legale di 0,5 g/L quantità oltre la quale si verifica la riduzione del 30-40 per cento della capacità di percezione degli stimoli sonori, uditivi e luminosi e della conseguente capacità di reazione e riduzione del campo visivo.
Il tasso alcolemico di un individuo non dipende solo dalla quantità di alcol ingerita, ma anche da molti altri fattori, come il peso, lo stato di salute, l’età, il sesso (nella donna la quantità di alcol metabolizzato è 4 volte inferiore a quella dell’uomo), dal contenuto di cibo nello stomaco (l’ingestione di sostanze grasse, latte e derivati rallenta il processo di assorbimento dell’alcol). Infine, l’assunzione contemporanea di alcol e di farmaci o di droghe incide notevolmente sull’efficienza psico-fisica di una persona. Questo è il motivo per cui è impossibile fare un conteggio preventivo esatto, specialmente se la dose alcolica assunta viene ripartita durante il pasto.
Particolare attenzione è stata dato recentemente ai benefici che un consumo moderato di vino rosso può apportare alla salute. Questo è dovuto alla presenza di resveratrolo, sostanza con poteri antiossidanti, antinfiammatori e che aiuta a ridurre i livelli di colesterolo. Questo polifenolo è naturalmente presente nelle bucce delle uve rosse che durante la macerazione del mosto passa dall’uva nel succo che diventerà, dopo la fermentazione, vino rosso.
Bisogna, però specificare che la quantità di resveratrolo è alta nell’uva, ma si riduce notevolmente nel vino. Il problema è che per poter trarre beneficio, la quantità di resveratrolo dovrebbe infatti aggirarsi intorno ai 50 mg e per ottenere tale risultato la quantità di vino bevuto dovrebbe essere altissima, dovremmo infatti bere almeno due litri di vino rosso al giorno e questo comporterebbe, come abbiamo visto, effetti collaterali molto gravi.
Claudia Podestà
.