Enrico Letta, Laura Boldrini e Mario Monti al Festival dell’Economia di Trento. Il Presidente del Consiglio “preoccupato per la disaffezione alla politica e perciò occorre nuna nuova legge elettorale. Ci siamo dati 18 mesi di tempo, è il tempo giusto”. “Per la Presidente della Camera, un bagno di folla, soprattutto giovani, che fa da cornice al suo intervento. E Laura Boldrini non delude le aspettative. Ma non parla né di politica, né di economia. I temi economici sono riservati all’ex premier Monti, sua esclusiva prerogativam intervenendo al dibattito su “Potere politico, potere economico e integrazione europea”.
Il Pesidente del consiglio Enrico Letta approfitta per fare il punto sul Governo che presiede ed illustrarne le mosse future. Usa un paragone inusuale ma che piace moltissimo a giovani spettatori. Paragona, infatti, l’esecutivo ad una start up che viene sballottata nel mare in tempesta. “Il Governo nei prossimi giorni darà il via ad un’iniziativa sull’agenda digitale – annuncia – con lo scopo di accelerare in questo settore. Perché il Paese è in ritardo e quindi è necessario accelerare, per questo tra le priorità del Governo ci sarà la “missione agenda digitale per il Paese”».
“Una missione – ha assicurato il premier – a cui tengo molto. Il motore di questa missione sarà Palazzo Chigi, fulcro di una missione che sarà dotata di strumenti leggeri, ma cercherà di connettere
Per l’ex premier mario Monti, invece, lo spunto iniziale è l’Europa: “Un caso in cui il mercato ha aiutato la democrazia. La costruzione dell’Europa comunitaria è stato un volano di miglioramento della politica nei paesi membri ed ha arricchito la democrazia stessa. Mario Monti ha, tra l’altro, detto: “Sono convinto che il mercato da solo non possa bastare per una globalizzazione equilibrata”. Ciò che teme Monti con lungimiranza è l’avvento di un’era della politica che si intrometta in modo improprio negli affari, mentre auspica una politica capace di risolvere i problemi della nazione, che vanno dalle infrastrutture allo stato di diritto, alla lotta alle corporazioni, di cui tutti siamo membri e che spesso ci danno l’illusione di offrirci dei privilegi mentre causano il declino complessivo del paese.
Il presidente della Camera, invece, aveva prima affrontato i temi a lei più cari, quelli sui quali ha lavorato per 25 anni nell’agenzia delle Nazioni Unite che si occupava dei problemi dei rifugiati. Lo fa con una competenza acquisita sul campo e ricorda di aver partecipato a numerose missioni all’estero che l’hanno messa in contatto con realtà veramente tragiche e drammatiche.
Ha vissuto in prima persona la tragedia della guerra civile in Kossovo, toccando con mano l’esodo dei kossovari, che per sfuggire agli orrori della guerra civile hanno dovuto abbandonare il proprio paese. “Ho
E ricorda anche, con sgomento, l’esperienza vissuta in Grecia: “Un Paese sottoposto alle verifiche stringenti della cosiddetta «Troika» (Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale), con decine di migliaia di persone precipitate nella povertà, nel disagio sociale, perfino nella mancanza di medicinali negli ospedali e nelle farmacie e con una tensione sociale incandescente. Quella che è mancata è proprio l’Europa politica, uno spazio giuridico condiviso, un Governo europeo pienamente legittimato dal voto dei cittadini. Tutto questo, almeno fino ad oggi, gli Stati membri non lo hanno voluto.”
Laura Boldrini si auspice la costruzione di un Europa più umanitaria e più attenta ai problemi dei profughi e dei rifugiati. Un’Europa più solidale e più attenta, anche dal punto di vista dell’informazione, a questi temi.
Enrico Barone