La Ue ci punisce salatamente. Continuiamo a nascondere i rifiuti sotto il tappeto. Rischiamo miliardi di multa

La Ue ci punisce salatamente. Continuiamo a nascondere i rifiuti sotto il tappeto. Rischiamo miliardi di multa

Batosta della Corte di Giustizia europea per l’Italia. O meglio per i rifiuti dell’Italia. O meglio ancora per “l’inesatta applicazione della direttiva ‘rifiuti‘ in Campania “. Si tratta di una multa forfettaria di 20 milioni, più di una penalità di 120mila euro per ciascun giorno di ritardo. Un vero e proprio salasso di cui nessuno è in grado di valutare la portata che, se davvero non si facesse niente, alla fine farebbe parlare di miliardi. Poi diamo la colpa di tutto alla signora Merkel.

Si tratta, infatti, di inadempienze tutte e solo italiane che risalgono al 2006  e non si vede come sia possibile porvi rimedio in pochi giorni, al fine di limitare il susseguirsi delle multe su base giornaliera.

L’Italia è condannata perché non ha predisposto come doveva una rete adeguata d’impianti, come del resto già confermato da una sentenza del 2010 della Corte di giustizia dell’Unione cui, pertanto, fa riferimento la decisione odierna. Una decisione che, sia detto per inciso, c’ha pure graziato perché i 20 milioni avrebbero dovuto essere molti di più se si fosse applicato un calcolo molto fiscale sulla base dei 120 mila euro giornalieri.

La sentenza rischia allora di aprire una falla gigantesca nei conti pubblici, giacché secondo i calcoli degli esperti della Commissione europea ci vorranno circa 15 anni per smaltire, andando avanti come si è fatto finora, tutte le cosiddette “ecoballe” stoccate e non smaltite adeguatamente.

Il Ministro dell’Ambiente, GianLuca Galletti vuole ora far pagare tutto il conto al neo Presidente della Regione Campania, appena eletto, Vincenzo De Luca.

Il Ministro ricorda che lo scorso gennaio è stata introdotta una norma in base alla quale “le sanzioni che riguardano le regioni saranno pagate dalle regioni stesse. Questo lo ritengo un principio equo”.

“Io non voglio scaricare le responsabilità, ha precisato Galletti, do la massima disponibilità al nuovo governatore De Luca alla collaborazione. Il mio ministero è disponibile ad aiutarlo alla soluzione di questo problema, ma è arrivato il momento che la Campania decida, che attui un piano che ha presentato qualche anno fa già all’attenzione dell’Unione europea. Quel piano va concretizzato”. Secondo il Ministro, comunque, il caso della Campania non costituisce un esempio rappresentativo per tutto il paese perché ci sono regioni che competono a livello europeo e quelle che “invece non riescono a risolvere questa tipologia di problemi”.

Tempo fa, comunque, il ministro negò che la questione delle discariche costituisse più un problema per l’Italia nei suoi rapporti con l’Unione. Sul sito del Ministero dell’Ambiente è possibile trovare la  dichiarazione CLICCA QUA che comunque pubblichiamo di seguito.

Andremo in Europa con forza delle cose fatte per chiudere i conti con vecchia e pericolosa gestione La sentenza della Corte di Giustizia europea che obbliga l’Italia a pagare una pesante multa per la gestione delle discariche sanziona una situazione che risale a sette anni fa. In questo tempo l’Italia si è sostanzialmente messa in regola”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.

“Siamo passati – spiega Galletti – da 4866 discariche abusive contestate a 218 nell’aprile 2013. Una cifra che a oggi si è ulteriormente ridotta a 45 discariche. Con la legge di stabilità 2014 sono stati stanziati 60 milioni di euro per un programma straordinario che consentirà di bonificare 30 delle 45 discariche rimaste, anche attraverso gli accordi di programma sottoscritti in questi giorni con le regioni Abruzzo, Veneto, Puglia e Sicilia. Le restanti 15 discariche abusive saranno bonificate con un ulteriore impegno di 60 milioni di euro”.

“Andremo in Europa – spiega Galletti – con la forza delle cose fatte, lavorando in stretta collaborazione con le istituzioni Ue, per non pagare nemmeno un euro di quella multa figlia di un vecchio e pericoloso modo di gestire i rifiuti con cui vogliamo una volta per tutte chiudere i conti”.

Non sembra che il Ministro sia riuscito ad essere ascoltato.