I disabili: un fatto di civiltà
Il Presidente Mattarella ha parlato dei disabili come grande patrimonio che arricchisce l’Italia. Ci ha detto dell’importanza e del valore di ciascuna persona “con le sue caratteristiche, sempre diverse per ciascuno”.
Nel contempo, Matteo Salvini – vestendo, si spera, i panni di Capo della Lega, piuttosto che di “ministro” e come
tale rappresentante di tutti gli italiani – ha plaudito alla vittoria elettorale del partito austriaco che inclina a forme di “neo-nazismo” e propone che i bambini disabili siano, di fatto, espulsi dalla scuola pubblica, cioè aperta alla collegialità dei cittadini, per essere separati, relegati in “classi speciali” che quasi li nascondano, quasi fossero una vergogna, alla vista del cittadino “perbene”. Pare che tale proposta sia stata anticipata da analoghe illuminate considerazioni del generale onorevole Vannacci.
Non sono necessari commenti. Quando un divario di cultura, di concezione di cosa siano davvero le persone e la loro vita, è talmente palese, ogni commento rischia di confondere piuttosto che di chiarire. Non possiamo, peraltro, esimerci dal ringraziare, ancora una volta, il Presidente Mattarella per la continua lezione di umanità che rivolge all’Italia ed agli italiani.