Meno migranti in arrivo: una storia di violenze
Purtroppo, molto spesso, troppo spesso, per sapere davvero come stanno certe cose che ci riguardano dobbiamo seguire la stampa straniera. Anche per quanto riguarda gli immigrati.
L’incontro sul tema tra il Primo Ministro britannico, Keir Starmer, e la nostra Giorgia Meloni (CLICCA QUI) ha sollecitato molti organi d’informazione ad approfondire il commento di Starmer sulla riduzione del numero degli sbarchi in Italia. E’ intervenuta anche la Commissione europea che ha raccolto sempre più numerose prove sulle gravi violazioni dei Diritti umani contro rifugiati e migranti registrate in Tunisia che, da tempo, costituisce uno dei principali punti di loro raccolta e di partenza lungo la rotta mediterranea che porta in Italia.
Numerose agenzie ufficiali dell’Onu, organizzazioni indipendenti e giornalisti hanno documentato gli abusi subiti un po’ da tutti quegli sventurati, in generale, e le donne, in particolare.
The Guardian di Londra ha riportato un quesito rivolto all’Europa da parte di David Yambio, portavoce della ONG Refugees in Libia: “Come si ottiene questa riduzione? Le persone vengono incarcerate, le donne vengono violentate e i bambini vengono abbandonati e lasciati morire nel deserto; questo accade quotidianamente”.
Una recente inchiesta, sempre del The Guardian, ha rivelato che che gli ufficiali della Guardia nazionale libica sono in combutta con i trafficanti per organizzare viaggi in barca per i migranti, oltre a derubare, picchiare e abbandonare regolarmente donne e bambini nel deserto senza cibo né acqua (CLICCA QUI)
Riportata anche una dichiarazione di Catherine Woollard, Direttrice del Consiglio europeo per i rifugiati e gli esuli, la quale ha affermato: “Questi abusi sono le violazioni orribili ma del tutto prevedibili che derivano sempre da questo tipo di accordi. Le organizzazioni della società civile sia in Tunisia che nell’UE stanno adottando ogni possibile misura per difendere i diritti delle persone colpite, anche attraverso assistenza e supporto diretti, contenziosi, monitoraggio e documentazione degli abusi. Sfortunatamente, anche la società civile stessa viene repressa”.
Ma la cosa non si ferma alle dichiarazioni. Giunge infatti notizia che i politici dell’opposizione tunisina presenteranno una richiesta alla Corte penale internazionale (CPI) affinché venga aperta un’indagine sui crimini contro l’umanità perpetrati contro i migranti subsahariani.
Le autorità tunisine hanno respinto le accuse del Guardian come “false e infondate”, affermando che le loro forze di sicurezza operano con “professionalità per sostenere lo stato di diritto sul nostro territorio, osservando pienamente i principi e gli standard internazionali”.
La partita dell’Europa e dell’Italia con la Tunisia è in perenne ebollizione e riguarda le richieste economiche del Presidente Kais Saied in cambio del contenimento dei migranti che, però è diventata un’arma nelle sue mani e gli offre il destro per aumentare sempre più le sue pretese.
Alessandro Di Severo