L’idea della “giustizia fai da te”
Le terribili vicende di Viareggio dove è stato consumato un delitto efferato per cui è accusata una signora rapinata ci hanno fatto ascoltare dei commenti che lasciano sconcertati.
Ci troviamo di fronte ad un fatto che, come in altri casi del genere, distrugge la vita di entrambi, della vittima e del carnefice. Ma questo non autorizza, soprattutto a dei politici eletti anche per far rispettare il Diritto e le più elementari norme della comune convivenza, ad andare oltre e ad assolvere politicamente chi si macchia di un delitto, qualunque siano le sue ragioni.
Non entriamo nel merito di vicende che dovranno essere valutate da inquirenti e Magistratura. È certo però che, almeno stando alle notizie di cronaca, non sembra essersi trattato di un’auto difesa. Perché travolgere più volte il corpo del rapinatore con la propria auto va molto oltre un naturale istinto di sopravvivenza. Colpisce che importanti esponenti della Lega continuino ad andare oltre delle ragionevoli valutazioni sull’accaduto. Ma lo hanno già fatto in precedenti occasioni, allorquando è stato poi conclamato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che l’aggredito sia andato ben al di là dei propri diritti provocando una morte che poteva essere evitata.
È stato impressionante ascoltare in tv ieri mattina una parlamentare leghista sostenere che, in fondo, l’aver travolto quel rapinatore in quel modo avrebbe evitato di vederlo rilasciare subito nel caso fosse stato rimasto in vita e arrestato.
Peccato che, adesso, è accaduto esattamente il contrario visto che la responsabile dell’uccisione del rapinatore, è stata sì assegnata ai domiciliari, ma rimandata a casa da dove, magari, farà pure la vittima di una “giustizia ingiusta”. Ma che vogliono questi il “far west”?