Giorgia Meloni c’ha fatto sapere, intervenendo in collegamento all’incontro al “G7 dei Parlamenti”, tenutosi a Verona, di credere nella necessità che i “Parlamenti rivendichino la propria centralità”.
Una cosa bella, ma che stupisce. E non solo perché ella si è fatta promotrice della riforma del Premierato che, secondo quasi tutti gli esperti, porterà ad un oggettivo ruolo delle Camere. Ma perché anche la pratica concreta del suo Governo è semprestata quella della massiccia decretazione d’urgenza e del tentativo di comprimere sia il dibattito parlamentare, sia il potere ispettivo da parte delle due assemblee elette.
E non solo. Sappiamo benissimo della sua quota parte del fatto che i vertici dei partiti riempiono gli scanni di Montecitorio e del Senato con dei nominati e di come, quindi, sia svuotato di fatto il loro ruolo e quello della Camera di cui fanno parte.
Siamo di fronte ad un caso di schizofrenia o della solita pratica della “doppia verità” che serve a prendere i facili applausi di circostanza nelle sedi internazionali?