Imbarazzo e silenzio dei partiti sul Rosatellum – di Adalberto Notarpietro
consapevolezza dell’importanza del proprio voto si mobilita, fino a arrivare a ribaltare i risultati iniziali. Senza possibilità di scegliere tra candidati contrapposti, l’esito delle consultazioni sarebbe stato diverso. Fondamentale perciò è attribuire al cittadino elettore la facoltà di scegliere coloro che li rappresentano politicamente. Quando la possibilità di scelta è negata, come nel caso del Rosatellum, essendo i partiti a decidere chi passa, sulla base dei consensi complessivi ricevuti, l’elettore viene demotivato e rinuncia al voto. Le elezioni europee, svolte lo scorso mese in Italia, hanno registrato un’affluenza ancora in calo, pari al 48%. Se si vuole invertire la tendenza, bisogna che il cittadino sia messo nella condizione di scegliere e tornare a essere protagonista politico e non soggetto passivo delle segreterie dei partiti. Con una certa enfasi il Comitato Referendario parla dei propri quesiti come la madre di tutti i referendum, ma bisogna riconoscere che, diversamente dagli altri che si vanno proponendo sull’Autonomia Differenziata, Premierato e Salario Minimo, si tratta in questo caso, di modificare le condizioni del sistema, come presupposto politico per determinare democraticamente le maggioranze politiche titolate a decidere. Viene da chiedersi perché non sia stato fatto un tavolo comune tra questi referendum e quello sul Rosatellum ma, giustamente la domanda va posta ai Partiti, la cui voce a favore dell’iniziativa del Comitato, risulta a tutt’oggi flebile.
La visione politica di INSIEME ha come orizzonte il bene della comunità e la partecipazione attiva e responsabile dei cittadinia agli interessi comuni del Paese, per cui ha convintamente deciso di sostenere il Referendum contro il Rosatellum e contribuire alla raccolta delle firme. Ne servono tante e la sfida è sicuramente impegnativa ma non impossibile. Del resto l’invadenza dei partiti ha provocato una crisi di rigetto dei cittadini verso la politica, cui va ridata piena dignità, a partire dalla possibilità di riconoscere a ciascun elettore il diritto di scegliere i propri rappresentanti.
Adalberto Notarpietro