Il Governo e il guaio … dei sottosegretari

Il Governo e il guaio … dei sottosegretari

Questo Governo sembra avere la predisposizione a inciampare sui sottosegretari. Ieri, si è dovuta dimettere quella all’Università Augusta Montaruli. Di cui si deve apprezzare la pronta decisione dopo che la Corte di Cassazione ha confermato la condanna per uso improprio dei fondi regionali in Piemonte: “Difendo – ha detto- le istituzioni ma non ho causato alcun ammanco alle casse pubbliche. Valuto ricorso alla Corte di giustizia Ue”.

E’ comunque la conclusione giudiziaria della famosa “rimborsopoli” e cioè l’allegra predisposizione di tanti consiglieri regionali, non solo di quelli piemontesi, ad utilizzare i rimborsi per gli acquisti i più svariati. Si è parlato persino della richiesta di rimborso per mutande “verdi” e libri “hot”. E’ la vicenda per cui la conferma della condanna è venuta pure per una faccia nota della Lega, poi, passatla a Forza Italia. Quella di Roberto Cota che fu anche Presidente della Regione Piemonte.

Quanto sono lontani i tempi in cui i neofascisti romani si riunirono sotto l’Hotel Raphael di Roma per lanciare le monetine contro Bettino Craxi. Tra di loro c’era pure uno che, ad applicare la stessa regola, avrebbe dovuto ricevere in fronte dei veri e propri lingotti. Si tratta di quel Franco Fiorito di Anagni con responsabilità importanti nel Popolo della libertà laziale, dopo una militanza nel Msi. Dai camerati ed amici detto “Er Batman” o “Er federale”, proprio per i suoi trascorsi neofascisti. Ovviamente, ampiamente condannato in tutte le sedi, fino alla Cassazione. Lontana anche l’esibizione del cappio esibito alla Camera dal leghista Luca Leoni Orsenigo ai tempi di Mani pulite.

Modi variopinti per segnalare l’esistenza di una “questione morale”, la quale una volta in cui si va al potere, o ci va il proprio partito, continua sempre a riguardare gli altri.

Ma torniamo alla pronta decisione dell’on. Montaruli di rassegnare le dimissioni. Narrano le cronache di un feroce scambio di accuse tra quelli di Fratelli d’Italia e gli alleati di Forza Italia. I primi non hanno gradito che la prima richiesta di dimissioni della deputato, e sottosegretaria, venisse dall’azzurro Giorgio Mulè, tra l’altro Vice presidente della Camera. E così, sembra, che i seguaci di Giorgia Meloni siano giunti polemicamente persino a ricordare i trascorsi giudiziari di Silvio Berlusconi. E questo all’indomani per la gioia espressa per l’assoluzione nel Ruby Ter.

Poi tutto si aggiusterà, ma gli accadimenti portano ad una domanda che è inevitabile. La sentenza di conferma della condanna dell’on. Montaruli viene dopo quella del secondo grado che risale allo scorso 2021. Si continua a parlare della presunzione d’innocenza fino alla Cassazione. Ma c’è da chiedersi se questo valga sempre anche per i politici e se sia stato, dunque, opportuno che fosse candidata da Fratelli d’Italia lo scorso 25 settembre. E, addirittura, chiamata a far parte del Governo. Ma tranquilli: tutto si aggiusterà. I tempi de Er Batman e del cappio sono lontani e … rimossi