Il Superbonus e i ministri smemorati

Il Superbonus e i ministri smemorati

Un Paese davvero in piena confusione. Improvvisa, giunge la decisione di affibbiare un duro colpo al Superbonus. Un intero settore, qual è quello dell’edilizia, entra in subbuglio. E si sente persino tradito da chi, sostanzialmente, ha appoggiato alle elezioni del 25 settembre scorso. Era già accaduto con i benzinai e sicuramente si ripeterà con altre categorie: ammaliate durante la campagna elettorale e danneggiate dopo.

Intanto, però, scopriamo che, anche in questo caso, le promesse elettorali non sono più valide. Quelle in base alle quali, come diceva Giorgia Meloni,  si prometteva un vigoroso impegno per il Superbonus per “chi è rimasto con crediti fiscali e lavori bloccati”. C’è da approfondire poi se la decisione appena assunta, come al solito con questo Governo, fa trovare con il cerino in mano soprattutto i più economicamente deboli.

Impressiona anche l’atteggiamento ministri leghisti di cui qualcuno, nel precedente esecutivo Draghi, non svolgeva certo una funzione secondaria. Giancarlo Giorgetti parla adesso della cancellazione di una politica “scellerata”. Già, ora a lui tocca tenere il cordone della borsa. Ma non c’è alcuna traccia del suo impegno per cancellarla, quella politica scellerata,  a suo tempo. Forse, non ricorda come la Lega abbia sostenuto dinanzi agli italiani, ma prima del voto, di prevedere un “intervento sulla misura del Superbonus che garantisca garanzie per l’accesso all’agevolazione fiscale per tutti i soggetti che hanno già maturato il diritto” e di renderlo, udite, udite!, “più coerente e applicabile, contemperando le esigenze di contenimento degli oneri a carico dello Stato con quelle di riqualificazione energetica e adeguamento antisismico degli edifici, rispondendo agli interessi e alle preoccupazioni di proprietari di casa, imprese e tecnici”.

Adesso si scopre che il provvedimento costa troppo e rischiano le casse dello Stato. Probabilmente c’è una ragione. Ma, Fdi e Lega, se ne accorgono solo adesso? Stanno davvero a prendere in giro? Per primi quelli che li hanno votati.