Inquinamento globale: si va almeno verso il fondo per i paesi poveri

Inquinamento globale: si va almeno verso il fondo per i paesi poveri

La Cop27, sul clima organizzata dalle Nazioni Unite in Egitto, si conclude almeno con l’accoglimento della proposta di creare un fondo mondiale per sostenere i paesi in via di sviluppo nella battaglia contro i cambiamenti climatici provocati dall’innalzamento delle temperature globali. E’ stata l’Unione europea ad insistere verso questa decisione che rischia di essere l’unico elemento di rilievo per un assise internazionale che ha faticato, anzi ha concluso davvero poco, per restare in scia con le grandi attese nate negli anni scorsi per una riduzione sostanziale dell’inquinamento atmosferico.

Era stato  il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha lanciare la proposta a nome dell’UE per l’istituzione di un fondo di compensazione per i paesi più poveri da perdite e danni. Perdite e danni si riferiscono alle devastazioni provocate da condizioni meteorologiche estreme e alle opere di ricostruzione rese necessarie dai disastri legati al clima.

Anche l’Europa, in realtà, non era stata molto favorevole all’idea della costruzione di uno strumento del genere alla luce delle esperienze simili che hanno dimostrato quatto sia complicato e pieno di sprechi dare vita a progetti simili che però era richiesto a gran voce  dal G77, il gruppo che riunisce i paesi in via di sviluppo. Contemporaneamente, la UE ha chiesto un impegno più importante sulla riduzione delle emissioni, con la formulazione di disposizioni più rigorose previste dai piani nazionali aggiornati al fine di muovere verso l’obiettivo di mantenere, entro il 2025, a 1,5 gradi l’aumento delle temperature globali, così come indicato dall’accordo di Parigi e il picco delle emissioni globali “.

Adesso, il quesito è sulla reale partecipazione al fondo da parte di chi aveva ancora più perplessità in materia, a partire da Stati Uniti e Cina.