La vergogna dei profitti delle aziende petrolifere

La vergogna dei profitti delle aziende petrolifere

Continua la corsa all’insù dei profitti delle compagnie petrolifere provocando sconcerto e rabbia tra la gente comune che, invece, si vede enormemente aumentare il costo delle bollette energetiche. Particolarmente attive la stampa britannica e quella statunitense nel denunciare una situazione sempre più insostenibile.

La Shell ha registrato guadagni record superando gli 11,4 miliardi di dollari nel solo periodo aprile giugno ed ha annunciato la decisione di distribuire tra i propri azionisti dividendi pari al valore di 6,5 miliardi di sterline.

Guadagni stratosferici anche per le americane Exxon e Chevron. Sempre nello stesso trimestre aprile giungo, la prima con quasi 18 miliardi di dollari, pari al triplo dello stesso periodo dell’anno scorso. Anche la Chevron ha triplicato le proprie entrate con poco meno di 12 miliardi di dollari e con vendite balzate dai 67,7 miliardi dell’anno scorso a ben 115,6.

Le notizie in questione hanno avuto lo stesso effetto, è proprio il caso di dirlo, del gettare benzina sul fuoco tra i cittadini che di triplicato vedono, con una curiosa simmetria, solo le loro spese per il riscaldamento e l’energia.

E’ stata questa l’occasione in cui c’è stato chi si è messo a fare due conti scoprendo che, come hanno fatto gli esperti del The Guardian di Londra, che l’industria del petrolio e del gas ha realizzato profitti, ininterrottamente negli ultimi 50 anni(cinquanta, tanto perché non vi siano dubbi sul periodo indicato), per poco meno di 3 miliardi di dollari al giorno. Poi ci si meraviglia del perché la transizione ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici abbiano così tanti nemici.

CV