Montecitorio e gli applausi per Mattarella – di Giuseppe Careri
Al termine di un lunghissimo applauso tributato all’arrivo di Mattarella nell’emiciclo di Montecitorio, il Presidente della Camera Roberto Fico legge la formula di rito per l’insediamento: “Invito il presidente della Repubblica a prestare giuramento a norma dell’Art. 91 della Costituzione”. I grandi elettori si alzano in piedi quasi in automatico, mentre il Presidente Mattarella legge emozionato, per la seconda volta del suo mandato, il giuramento: “Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la costituzione”.
La cerimonia del suo giuramento a Montecitorio inizia nelle prime ore del pomeriggio. Il Segretario Generale del Quirinale accompagna Mattarella nel tragitto che separa il Quirinale fino a Piazza Montecitorio. Durante il percorso del corteo presidenziale risuona a festa, ogni sette anni, la Campana Maggiore di Palazzo Montecitorio con 21 rintocchi, un’antica liturgia ricca di tradizione. La cerimonia è seguita da decine di televisioni con postazioni in diversi punti di Roma e ripresa anche dall’alto, dove un cameraman segue il corteo di auto del Presidente a bordo di un elicottero. Immagini di una Roma in festa ripresa anche dall’alto per la diretta televisiva del Tg1. Una Roma primaverile, limpida, accarezzata da un sole tiepido che riscalda i palazzi romani.
L’auto del Presidente della Repubblica è preceduta dai corazzieri del Quirinale in alta uniforme che lo scortano fino all’ingresso principale di Palazzo Montecitorio. A fianco di Mattarella siede il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Emozionante l’ingresso di Mattarella nell’aula di Montecitorio preceduto dalla Presidente del Senato Elisabetta Casellati. L’emiciclo, occupato da Senatori e Deputati in seduta comune per il giuramento, accoglie in piedi il Presidente Mattarella per tributargli un lungo e caloroso applauso di benvenuto. Dopo la lunghissima standing ovation indirizzatogli dai grandi elettori e il giuramento sulla Costituzione, il Presidente Mattarella inizia il suo discorso di insediamento. Nel suo intervento abbraccia diversi temi cruciali del nostro paese. Parla in modo chiaro e diretto.
Mostra preoccupazione per l’emergenza sanitaria, economica e sociale. Dice: “La lotta contro il virus non è conclusa; la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite disattenzioni”.
Poi sottolinea la necessità per il Paese di aprire un dialogo continuo tra Governo e Parlamento per gli esami su atti fondamentali. “Il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati.
Ma la parole chiave del suo discorso, applaudito nei vari passaggi ben 55 volte, è Dignità. “La Dignità, ha detto, è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Dignità, è impedire la violenza sulle donne, è profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio”. “Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità”. Dignità è un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere”.
Con le parole W la Repubblica, W l’Italia e una nuova fragorosa standing ovation termina il suo discorso di insediamento.
La diretta televisiva del Tg1 documenta quindi l’uscita del Presidente Mattarella dal Palazzo di Montecitorio; dal Gianicolo, ventuno colpi di cannone salutano il Presidente della Repubblica che si avvia, preceduto sempre dai corazzieri in moto, verso l’altare della patria per deporre una corona d’alloro ai piedi del milite ignoto. Mattarella segue i due corazzieri nella lunga scalinata. Deposta la corona, la musica del silenzio addolcisce l’aria di Roma facendoci sentire, per qualche istante, solidali e partecipi a una società più giusta, soprattutto verso gli ultimi, i senza parola, i diseredati,
Improvvisamente lo spettacolo delle frecce tricolori irrompono nell’aria con i loro supersonici e il tricolore che volteggia nell’aria. Passaggio che si ripete. Bellissimo.
Infine, alla base dell’Altare della Patria, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri saluta il Presidente Mattarella: “Roma e l’Italia sono con Lei” dice, “I romani le vogliono bene, come del resto tutti i cittadini e le cittadine italiane”,
Infine l’atto finale, il ritorno al Quirinale di Mattarella, la sua casa per altri sette anni. Quest’ultimo tragitto è percorso a bordo della “vecchia” Lancia Flaminia 355 decappottabile disegnata da Pininfarina.
Le telecamere del Tg1 seguono il corteo delle auto da Piazza Venezia fino al Quirinale seguito dai corazzieri a cavallo, uno spettacolo variopinto d’altri tempi. All’interno del Quirinale, Mattarella, sempre seguito dal Presidente del Consiglio Draghi, si intrattiene a colloquio con la Presidente del Senato Elisabetta Casellati e Giuliano Amato, nuovo Presidente della Corte Costituzionale.
Ancora una volta, dopo le burrascose giornate degli scrutini per l’elezione del Capo dello Stato, le immagini televisive di moltissime emittenti, hanno mostrato un paese niente affatto diviso, con un Presidente eletto di nuovo al secondo mandato che, ancora una volta, cerca di unificare il sistema politico, a lavorare insieme, a metter da parte le divisioni e a impegnarsi per il bene del paese, per farlo uscire dalla pandemia e dalla crisi economica e sociale; infine, per continuare ad esser quel grande paese europeo che Sergio Mattarella e Mario Draghi un anno fa avevano iniziato a disegnare dal palazzo del Quirinale e da quello di Palazzo Chigi.
Giuseppe Careri