La Francia bandisce la plastica “monouso”. I problemi dell’Italia

La Francia bandisce la plastica “monouso”. I problemi dell’Italia

La legge che vieta l’uso della plastica per le confezioni di frutta e verdura è entrata in vigore in Francia con il Primo dell’anno. Il Presidente francese, Emmanuel Macron ha definito il divieto “una vera rivoluzione” e ha affermato che la legge conferma l’impegno verso l’ eliminazione graduale della plastica per le confezioni monouso entro il 2040.

Un terzo dei prodotti ortofrutticoli in Francia è venduto in confezioni di plastica e si ritiene che le nuove regole porteranno a ridurre di circa un miliardo il numero degli articoli di plastica monouso commercializzati ogni anno sostituiti da altri materiali riciclabili.

Il provvedimento segue quelli già introdotti con il divieto della vendita di altri prodotti in plastica come cannucce, bicchieri e posate oltre che delle scatole in polistirolo. Nel mirino ci sono ora le bottiglie di plastica, gli involucri utilizzati per la spedizione di pubblicazioni e materiale editoriale e, persino, i giocattoli di plastica gratuiti regalati ai bambini dalle grandi catene di fast-food.

Un più vigoroso contenimento dell’uso della plastica, in particolare quella legata al cosiddetto usa e getta del monouso, è frutto della decisione europea di bandire molti degli oggetti che finiscono per inquinare per l’80% i nostri mari e le nostre spiagge. Così, e i diversi paesi vi si stanno adeguando progressivamente, dal 3 luglio 2021 è scattato il bando per tutti i paesi dell’intera Unione europea.

In Italia la linea rigida dell’Unione non è stata accolta da tutti favorevolmente. I rappresentanti della nostra industria del settore hanno lamentato il fatto che le nuove norme non tengono conto in alcun modo della parte di produzione che riguarda nuovi prodotti ottenuti da materie prime naturali come il mais, o che sono biodegradabili e compostabili.

L’Italia è il principale produttore del settore con la copertura di circa il 60% del mercato europeo dell’usa e getta, produce circa il 35% di bicchieri e stoviglie per la ristorazione ed occupa una posizione importante nella produzione di carta plastificata.

CV