Chi è Thiago Mundano

Chi è Thiago Mundano

Negli anni 2000 Thiago Mundano, noto semplicemente come Mundano, si è affacciato alla scena della street art come tagger. Con il tempo la sua arte si è evoluta con un intento ben chiaro ovvero quello di creare progetti che potessero sensibilizzare su tematiche sociali e ambientali.

Nel 2012 Thiago ha fatto conoscere il suo nome grazie a un’iniziativa importante tanto quanto particolare.

In Brasile, “carroça” (trasporto) è la parola portoghese che indica un veicolo su ruote per trasportare persone, ma si riferisce il più delle volte ai carretti di legno che molti utilizzano per raccogliere i materiali riciclabili da vendere ai negozi di rifiuti locali o alle cooperative di riciclaggio.

A san Paolo dove il tasso di disoccupazione è alle stelle e manca la raccolta differenziata, i collezionisti così chiamati, sono responsabili del 90%di tutto il riciclaggio della città.

Per catturare l’attenzione su questa tematica e sottolineare al contempo l’importanza sociale di quelli che la società considera cittadini emarginati, Mundano ha cominciato a scrivere e decorare i Carrocas che incontrava. Per cinque anni viaggiò in numerosi paesi decorandone all’incirca 150, facendo diventare l’iniziativa uno dei suoi progetti di vita.

Per dare più visibilità alla cosa unendo altri artisti come lui, il progetto Pimp My Carroca è stato presentato nel 2012 a una piattaforma di crowdfunding, in cui in poco tempo 792 sponsor hanno contribuito con oltre $ 30.000.

Ora il movimento realizza numerose iniziative volte a promuovere attività e iniziative a livello nazionale improntate sulla sostenibilità e al sostegno di quelle categorie di cittadini più in difficoltà.

Nel corso degli anni Mundano si è scontrato e opposto al progetto portato avanti dalla città di San Paolo chiamato “Clean City” con il quale l’amministrazione s’impegnava a mantenere più pulita la città, ridipingendo anche tutti i muri storicamente caratterizzati da graffiti di artisti brasiliani.

Mundano continuando a colorare la città con suoi pezzi cercò di inviare il messaggio che ‘tingendo tutto di grigio le uniche cose che rimarranno saranno vernice fresca e tristezza’. Secondo lui la città si sarebbe dovuta impegnare a combattere il problema della criminalità, della corruzione politica e dei rifiuti prima di combattere l’arte di strada.

Ambiente e impegno sociale sono tematiche sempre più sentite dai giovani e veicolare messaggi a loro legati tramite un’arte così accessibile e di facile lettura, è probabilmente una delle chiavi per far risuonare la propria voce.

Uno stato non dovrebbe così demonizzare e combattere l’arte di strada, ma cercare di esaltarla e permettere ai suoi rappresentanti di avere quella libertà controllata che sosterebbe la creatività e porterebbe ad avere anche un riscontro dal punto di vista dell’impatto sociale non indifferente.

‘Se una persona guardando a una mia opera smette di pensare a cosa succede nella città e comincia a pensare al messaggio che sto mandando, sento che ho fatto il mio lavoro’.

Cassandra M. Verticchio