Sciogliere i neofascisti di Forza nuova – di Giuseppe Careri

Sciogliere i neofascisti di Forza nuova – di Giuseppe Careri

Lo scioglimento di Forza Nuova è la richiesta dei partiti del Centro Sinistra rivolta al Governo dopo la violenza squadrista consumata sabato scorso dai neofascisti al centro di Roma nel corso della manifestazione per protestare contro il Green Pass.

La richiesta del Partito Democratico è già arrivata sul tavolo del Governo. In un annuncio ai giornalisti Draghi ha dichiarato che sta riflettendo e aspetta le conclusioni dell’indagini della Magistratura sulle violenze di Forza Nuova avvenute durante la manifestazione e l’assalto alla sede della CGIL.

Tutti i politici sono concordi nel ritenere che dietro la manifestazione di piazza, che ha visto la partecipazione di diecimila persone, il Green Pass in realtà era solo un paravento per nascondere il vero obbiettivo della manifestazione, ossia quello di scontrarsi con le forse dell’ordine e di assaltare le sedi istituzionali.

Naturalmente si è trattato di una frangia violenta che si è staccata dal resto della manifestazione no vax per disperdersi infine nelle vie del centro e arrivare all’obbiettivo annunciato a Piazza del Popolo di assaltare la sede della CGIL, l’organizzazione dei lavoratori in Corso D’Italia.

Attraverso le immagini trasmesse man mano dal canale televisivo della Rai All News, è stato poi possibile seguire tutte le fasi della violenza squadrista fino all’assalto della sede della CGIL e, subito dopo, a pochi passi da Palazzo Chigi, l’altro obbiettivo da raggiungere per i neo fascisti di Forza Nuova.

Già ai margini di Piazza del Popolo si era percepito che una parte dei manifestanti, quelli di Forza Nuova, avrebbero iniziato a disperdersi per le vie del centro storico, “aggredendo” i mezzi della polizia “incastrati” in mezzo a scalmanati che tentavano di rovesciarlo. L’aspetto incomprensibile delle misure di sicurezza è non aver “anticipato” l’arrivo dei neofascisti alla sede della CGIL per impedire loro di entrare.

Le immagini televisive della Rai mostrano quindi, l’arrivo “punitivo” di Forza Nuova nella sede della CGIL dove iniziano una sarabanda di violenze menando fendenti a chi si trovava sul posto. Si notavano, in particolare, le bandiere tricolori, una volta usate per la solidarietà e la vicinanza alla patria, oggi usate come manganelli per farsi largo e sfondare l’ingresso dei lavoratori.

All’interno una devastazione di computer, telefoni, fili strappati, tavoli e sedie ribaltati, vetri rotti, porte sfondate, un caos indescrivibile difficile da immaginare potesse accadere cento anni dopo gli assalti dei fascisti alle numerose Camere del Lavoro poco prima dell’avvento del Fascismo.

Le telecamere si spostano in centro, a Piazza San Silvestro, a pochi metri da palazzo Chigi. I fascisti, perché tali sono, lanciano bottiglie incendiarie, sampietrini, persino una pala contro i giornalisti e gli uomini delle forze dell’ordine che con grande coraggio e professionalità respingono le provocazioni senza reagire.

Ma è un’altra immagine dall’alto che fa riflettere e volgere lo sguardo sul significato vero della protesta: un mezzo anti sommossa della polizia è sistemato davanti l’ingresso principale di Palazzo Chigi, sede del Governo, per impedire agli squadristi di assaltare la sede governativa; questo era il loro obbiettivo; per la verità, a poche centinaia di metri, il cordone dei poliziotti riesce ad impedire l’avvicinamento al palazzo istituzionale del Governo. Insomma, un’azione eversiva da stroncare con tutte le armi della democrazia a disposizione del nostro paese.

Un paese forte, ad ogni modo, con il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio che immediatamente fanno sentire la loro voce.

Mattarella dichiara: “Turbati, non preoccupati. I casi sono stati limitati e, cosa più importante, l’opinione pubblica ha immediatamente reagito”.

Altrettanto forte, e per certi versi commovente, la presa di posizione del Presidente del Consiglio Mario Draghi che subito dopo aver condannato la violenza squadrista, è andato direttamente alla sede della CGIL per un gesto politico, oltre che personale, salutando con calore il capo del Sindacato, visitando l’interno devastato della sede e poi abbracciare idealmente il Segretario Generale del più forte sindacato italiano. Mano nella spalla in segno di solidarietà.

Dopo la visita alla sede devastata dalla violenza squadrista il Presidente Draghi, in un tweet, ha promesso che non ci sarà “nessuna tolleranza contro intimidazioni ed episodi di violenza”.

L’Italia ha, dunque, risposto con le Istituzioni alla violenza non più episodica di frange estremiste ed eversive e fuori della legge e della democrazia. Ha risposto con gli agenti della polizia e delle forze dell’ordine con grande coraggio e professionalità, evitando reazioni che potevano creare ancora più disordini. Certo, i vertici della sicurezza, del Ministero dell’Interno, il Prefetto ed il Questore potevano forse prevedere meglio lo svolgersi della manifestazione, conoscendo benissimo gli arrestati pronti ad approfittare di qualsiasi maglia un po’ troppo larga dei sistemi di sicurezza. Tutto questo servirà per organizzare al meglio le prossime manifestazioni che ci saranno nei prossimi giorni, quella unitaria dei sindacati, dei no vax di nuovo a Piazza del Popolo, e poi il ritorno al lavoro con l’obbligo del green pass, le elezioni comunali al ballottaggio, infine la partita di calcio che richiama tanta gente, anche quella delle curve.

Giuseppe Careri