Energia, trasporti e calo produzione ci portano grossi guai – di Cassandra Verticchio

Energia, trasporti e calo produzione ci portano grossi guai – di Cassandra Verticchio

Stava andando tutto così bene in giro per il mondo? I programmi di vaccinazione sembravano rasserenare un po’ i paesi più avanzati, mentre così non era e non è per il resto dell’umanità. L’impressione generale è quella di assistere ad una ripresa dell’economia globale, anche perché i mercati finanziari rimacinano come prima dell’arrivo della Covid -19. Secondo l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), il volume degli scambi a livello mondiale dovrebbe registrare un aumento addirittura del 10,8% . Però, intanto, si sente sempre più parlare di “stagflazione” rifacendosi ad un termine entrato in auge cinquant’anni fa per indicare quella perversa e complicata situazione in cui ti ritrovi assieme la  stagnazione economica e un’alta inflazione.

E’ che i dati positivi sono contrastati da quelli che vengono da una carenza di energia e di manodopera e da una crisi che sta investendo il sistema dei trasporti a livello mondiale. Non è un caso che gli analisti stanno seguendo l’improvviso calo degli indici della produzione industriale della Cina. Ma una riduzione analoga viene registrata in altri paesi, come il Vietnam, a causa delle conseguenze del diffondersi della pandemia.

Così, mentre i prezzi aumentano abbastanza velocemente, si rischia di trovarci con un calo dell’offerta per i problemi legati alla catena d’approvvigionamento. Se il sistema degli scambi multilaterali ha dimostrato una notevole capacità di resistenza e di essere in grado di reagire alle conseguenze del Coronavirus sul sistema economico, oltre che su quello sanitario, si tratta di vedere quanto resisterà il quadro sostanzialmente incoraggiante dipinto recentemente dall’Organizzazione mondiale del Commercio- OMC ( CLICCA QUI ).

Questioni di produzione e di trasporti stanno creando problemi per la mancanza di carburante nel Regno Unito, dove si è registrato anche il crollo della produzione automobilistica per la mancanza di semiconduttori. La stessa situazione, sia pure su scala ridotta, si è verificata in Germania dove sono state programmate chiusure temporanee degli stabilimenti da cui vengono sfornate le autovetture. Le carenze energetiche hanno fortemente ridotto le attività produttive della Cina settentrionale e l’aumento  vertiginoso dei prezzi del gas non hanno e avranno conseguenze solo sull’entità della bolletta delle famiglie ( CLICCA QUI  ),ma anche su taluni settori produttivi.

Contemporaneamente, è registrata un’impennata del costo dei trasporti continentali ed intercontinentali. L’indice di spedizione mondiale dei container, il World Container Index  del 7 ottobre scorso è appena diminuito del 2,2%, dato che indica pochissima cosa se messo a confronto con l’aumento su base annua del 291% rispetto al 2020 ( CLICCA QUI ).

L’aumento della domanda e il calo dell’offerta costituiscono i principali fattori che sostengono un processo d’inflazione e, pertanto, cominciano a riprendere fiato quanti insistono affinché si proceda ad un aumento dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali. La paura dell’inflazione non è quella degli anni ’70, ma è certo che basta poco perché possa diventare persino parossistica.

Particolarmente forte la spinta perché si vada in questa direzione negli Stati Uniti e nel Regno Unito, evidentemente raccogliendo le preoccupazioni di chi si cura più direttamente delle conseguenze sul dollaro Usa e della sterlina. Inoltre, questa situazione potrebbe avere delle forti conseguenze sul mercato del lavoro a livello mondiale, visto che si sta esaurendo l’attrazione che la Cina ha esercitato per le delocalizzazioni favorite da un alta competitività del costo della manodopera. Questo potrebbe favorire l’arrivo sulla scena di altri paesi, orientali, e soprattutto quelli verso cui guardano le imprese statunitensi e cioè i latino americani.

Una particolare attenzione da parte degli analisti internazionali sta andando anche verso i prodotti alimentari. Taluni di questi, come ad esempio il caffè, oltre a risentire delle più generali criticità connesse alla situazione dei trasporti devono fare i conti con il netto calo registrato dalla raccolta, anche se la Fao, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura prevede  che il valore delle importazioni alimentari globali raggiungerà quasi 1,9 trilioni di dollari quest’anno superando il dato dei 1,6 trilioni di dollari di due anni fa. Contemporaneamente, però, i principali produttori mondiali nel campo agroalimentare lamentano l’aumento più alto fatto registrare dal costo delle materie prime nel corso dell’ultimo decennio.

Un quadro già complesso, diventa ancora più difficile da governare in considerazione del fatto che nuovi elementi, magari anche d’incertezza, potrebbero esse introdotti dalle nuove regole mondiali sollecitate, da una lato, dall’impetuoso sviluppo del commercio elettronico e, dall’altro, dalla forza con sui si impone la questione della transizione ambientale.

Già sono al lavoro per la definizione di un’iniziativa comune sull’e-commerce 86 paesi che compongono lo OMC e bisognerà vedere, anche per ciò che concerne l’Italia, in che modo verranno adeguatamente tutelate le micro imprese e le Piccole e medie imprese.

Anche per ciò che riguarda la cosiddetta “rivoluzione verde” una serie di paesi, sono al momento 46, sono impegnati nella valutazione di ciò che significa l’aumento dell’utilizzazione di energia derivante da fonti rinnovabili e la probabile introduzione della “tassa sul carbonio” che avrà effetti non secondari non solo sui meccanismi di produzione, ma anche per ciò che riguarda i meccanismi di scambio e i sistemi doganali e, dunque, avere delle conseguenze potenzialmente negative in particolare per i paesi più poveri che, in larga parte, sono ancora dipendenti da un’energia prodotta grazie al consumo di carbone.

In ogni caso questi sono i problemi all’ordine del giorno e colpisce abbastanza che il nostro Paese continui a viaggiare come se fosse del tutto ignaro su tutto ciò che riguarderà anche il suo prossimo, immediato futuro. Probabilmente, è vero che le cose stanno andando meglio. Si tratterà di vedere se quel che è registrabile oggi, si confermerà vero anche domani.