Vaccini e ambiente: terreno di scontro, confronto, collaborazione tra Usa e Cina?

Vaccini e ambiente: terreno di scontro, confronto, collaborazione tra Usa e Cina?

Dalla tribuna dell’Onu sia il Presidente americano, Joe Biden, sia quello cinese, Xi Jinping, annunciano importanti decisioni in materia ambientale approfittando della partecipazione all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La cosa potrebbe portare a pensare che si stia definendo un nuovo ambito in cui prende corpo una gara tra le due super potenze. Il punto di partenza è comunque comune: la consapevolezza di quanto ci si stia avvicinando alla linea di non ritorno in materia di riscaldamento globale.

Questo non significa che la “guerra fredda” in atto sia superata  anche se Biden ha parlato di come si possa passare dall’idea della “guerra estrema” alla “diplomazia estrema”. Uno dei campi predisposti per questo sembra essere, dunque, sicuramente quello dell’ambiente il quale, più che mai, richiama  le relazioni di Cina e Usa con il resto del mondo. Così la questione della lotta ai cambiamenti climatici può divenire altra occasione di concorrenza tra Usa e Cina, oppure di collaborazione.

Il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che gli Stati Uniti intendono diventare il principale fornitore mondiale di finanziamenti diretti ad aiutare “i paesi in via di sviluppo ad affrontare la crisi climatica” e ha deciso di stanziare subito al riguardo 11 miliardi di dollari cifra che, con la partecipazione di altri paesi ricchi, potrebbe salire senza difficoltà a 100. L’obiettivo è quello di sostenere le aree più povere a contrastare e a prevenire le crescenti inondazioni, il caldo e altri problemi ambientali.

In qualche modo la proposta di Biden si presenta come un mix di concorrenza e complementarità con la Cina giacché il Presidente Xi Jinping ha annunciato che il suo paese non costruirà nuovi impianti a carbone all’estero per la produzione di energia elettrica. Ciò significa limitare in modo significativo il finanziamento delle centrali a carbone nei paesi in via di sviluppo. Annunci simili erano già venuti da Corea del Sud e dal Giappone che, con la Cina, coprivano il 95% dell’ammontare dei finanziamenti internazionali nel settore.

La decisione potrebbe già avere effetti per numerose nazioni asiatiche per cui era prevista la costruzione di alcuni impianti a carbone. Si tratta di paesi che, però, devono comunque far fronte al loro crescente fabbisogno energetico. Alcuni di loro, dopo decenni di collaborazione con la Cina, potrebbero virare più verso gli Stati Uniti . Una questione che destinata assumere un contorno più ampio alla luce anche della dichiarazione di Biden intenzionato a far diventare gli Stati Uniti un vero e proprio “arsenale” di vaccini contro la Covid-19. Gli Usa si mettono alla guida di un grande progetto di vaccinazione destinato a coprire, entro il 2022, il 70% di tutta la popolazione mondiale ( CLICCA QUI ).

Biden ha annunciato l’acquisto di ulteriori 500 milioni di dosi del vaccino di Pfizer da donare all’estero e lo stanziamento di 370 milioni di dollari per coprire i costi della loro somministrazione. In contemporanea, la sua vicepresidente, Kamala Harris, ha parlato della donazione di 250 milioni di dollari per la costituzione di un nuovo fondo globale da istituire per prevenire future che dovrebbe a regime essere dotato di dieci miliardi di dollari.

Ambiente e vaccinazioni si presentano dunque come la “nuova frontiera” americana?