Kabul: torna a colpire il terrorismo – di Giuseppe Careri

Kabul: torna a colpire il terrorismo – di Giuseppe Careri

Ieri pomeriggio due esplosioni a distanza di pochi minuti ha provocato la morte di oltre 72 persone e il ferimento di oltre cento tra uomini, donne e bambini. La prima esplosione  è avvenuta nell’area Abbey gate dell’aeroporto di Kabul dove centinaia di afghani speravano di fuggire dall’Afghanistan attraverso il ponte aereo americano e degli altri paesi europei.

I timori espressi da numerosi servizi di intelligence sono stati così confermati, mentre l’Isis rivendica l’attentato che, certamente, non facilita la corsa contro il tempo per portare via dall’aeroporto tutti gli stranieri e gli afghani che non vogliono avere a che fare con i Talebani.

Il bilancio dei morti è pesante: oltre settanta, tra cui numerosi soldati statunitensi. Altissimo il numero dei feriti. Ma il bilancio non è ancora definitivo.

La seconda esplosione, sempre attraverso un kamikaze, è avvenuta nei pressi del Baron hotel, poco distante dall’aeroporto, un centro operativo dove alloggiavano militari inglesi, diplomatici e giornalisti.

La rappresentante di Emergency a Kabul fa sapere che nel loro ospedale sono arrivati per le cure e gli interventi chirurgici 60 feriti  e 6  salme di afghani.

Gli attentati contro persone inerme, disperate, con la loro ultima speranza di partire dal paese, è stato rivendicato dall’Isis, un gruppo dello stato islamico del Khorasan. Il pentagono smentisce una qualsiasi collusione tra i terroristi dell’Isis e i Talebani.

In un messaggio di ieri notte alla nazione, il Presidente americano Biden ha detto che gli Stati Uniti non dimenticano e reagiranno con la loro forza per contrastare la violenza dei terroristi.  I militari americani che hanno perso la vita possiamo definirli degli eroi, ha aggiunto. “Hanno perso la vita per salvare altre vite. Prenderemo i responsabili” ha concluso Biden.

Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid ha condannato fermamente l’attacco all’aeroporto dicendo che è avvenuto in un area controllata dalle forze americane.”I talebani impegnati con la comunità internazionale”, ha poi aggiunto “non permetteranno ai terroristi di usare l’Afghanistan come base per le loro operazioni“.

In queste ultime ore tutti i paesi coinvolti in questa ultima fase di occupazione, stanno completando l’evacuazione dei civili.

Poi toccherà ai diplomatici e ai militari che in tutti questi anni sono stati i controllori del territorio afghano. L’Italia completerà la partenza degli ultimi italiani e afghani nelle prossime ore.

Al termine del Consiglio dei Ministri di oggi, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha rilasciato una dichiarazione: “Condanno questo orrendo, vile attacco contro persone inermi che cercano la libertà”.

In giornata si era diffusa la notizia di un aereo C130 dell’aeronautica militare in pericolo per dei colpi di mitragliatrice in fase di decollo. Nessun pericolo per la procedura d’emergenza attuata prontamente dalla pilota. Si è poi chiarito che erano colpi di mitragliera per disperdere la folla.

Dopo la giornata drammatica di ieri, rimane ora il problema di quanti non sono riusciti a fuggire dall’Afghanistan. Rimangono inalterati, infatti, i timori di possibili rappresaglie nei confronti di chi ha collaborato in questi anni con  le forze di occupazione americana ed europea.

I talebani lanciano appelli agli afghani di non lasciare il paese perché, dicono, abbiamo bisogno delle vostre risorse per riportare il paese alla normalità.

Ma la normalità non si conquista a parole, occorre che le poche libertà conquistate in questi venti anni di occupazione siano mantenute. Soprattutto nei riguardi delle donne, le persone più impaurite di subire violenza o più semplicemente di dover subire  gli impedimenti magari a vestire all’europea o a guidare un auto.

Sono chiuse in casa , sanno che le loro immagini nelle vetrine son oscurate con la vernice da militanti talebani. Hanno paura di non poter continuare a studiare, a frequentare altra gente, a lavorare come accade ormai in ogni angolo del mondo.

E’ probabile che i Talebani non  sapessero dell’attacco all’aeroporto che ha causato la morte e i feriti di tanti innocenti. Ma una civiltà moderna non può più accettare

limitazioni ai diritti civili, alla convivenza e al rispetto di ogni genere umano, uomini e donne. Solo così è possibile far risorgere un paese che soffre per mancanza di risorse e di aiuti umanitari. Per questo l’Europa deve aiutarli, soprattutto per il bene degli afghani, delle loro donne e dei loro bambini.

Giuseppe Careri