Tutti in vacanza, ma si tornerà a parlare del Reddito di cittadinanza

Tutti in vacanza, ma si tornerà a parlare del Reddito di cittadinanza

Il Presidente del consiglio Mario Draghi prima di prendersi delle meritate vacanze ha fatto sentire la propria voce sul Reddito di cittadinanza, questione destinata ad essere al centro del confronto tra le forze politiche. Draghi lo ha fatto da par suo, dando una botta al cerchio ed uno alla botte, perché sa benissimo quali sono i motivi per cui Matteo Salvini (CLICCA QUI ) e Matteo Renzi ( CLICCA QUI ) hanno preso a sparare contro il provvedimento difeso, invece, a spada tratta dai 5 Stelle , ma anche da buona parte del Pd.

E’ molto probabile che la ripresa di settembre ci farà assistere ad un’accesa discussione in materia, nonostante il fatto che i due Matteo dovrebbero riflettere. Quello che di cognome fa Salvini varò il provvedimento da Vice Presidente del consiglio nel governo Lega 5 Stelle, mentre quello di Rignano sapeva bene come la questione c’entrasse con l’accordo da lui favorito tra Pd, entro cui ancora egli si trovava, e 5 Stelle. Ma si sa, in Italia la memoria è corta e tra i più smemorati ci sono i politici. I due se la cavano sostenendo che bisogna guardare ai risultati che, a loro dire, sarebbero fallimentari.

Sulla questione è recente intervenuto su Politica Insieme Vincenzo Mannino ( CLICCA QUI ) spiegandoci come la questione sia molto più complessa e sia necessario, in ogni caso, inserire il tema all’interno della più ampia necessità di avviare delle politiche attive per il lavoro. Un ragionamento che segue Arnaldo Forlani con una lettera al direttore de Il Sussidiario ( CLICCA QUI ) che fa seguito a un intervento di un dirigente Pd ( CLICCA QUI ) .

Secondo Forlani ” le uniche evidenze sotto gli occhi di tutti, almeno di quelli che li vogliono tenere aperti, è l’enorme spreco di risorse erogate per ottenere risultati limitati, l’1,6% di riduzione dell’intensità della povertà secondo l’Istat. Ad affermare che il 35% dei beneficiari non avrebbe diritto di usufruire del Rdc e che il 40% dei veri poveri non ne beneficia o ne usufruisce in modo parziale lo confermano diverse fonti, ivi compresa la Caritas, che non crediamo possa essere annoverata tra le associazioni pregiudizialmente contrarie al provvedimento”.

Alessandro Di Severo