Anche italiani tra i detenuti all’ingresso nel Regno Unito. Scontro con la Ue

Anche italiani tra i detenuti all’ingresso nel Regno Unito. Scontro con la Ue

Stanno diventando numerosi i casi di italiani detenuti al momento dell’ingresso nel Regno Unito. Questo vale per altri cittadini provenienti da vari paesi della Unione europea da cui il Regno Unito è uscito dopo la tormentata vicenda passata alla storia come Brexit.

La cosa ha provocato la reazione di molti paesi europei che hanno chiesto a Boris Johnson che Londra rispetti i diritti dei loro cittadini e giudicano uno scandalo il trattamento loro riservato nel Regno Unito, in particolare per quanto riguarda la loro detenzione nei centri di controllo, cosa che potrebbe portare alla loro espulsione.

La questione inciderà sulla prima discussione sulle relazioni tra i 27 capi di Stato e di governo della UE e il Regno Unito da cui dovrebbe concludersi con la ratifica dell’accordo di commercio e cooperazione definito alla fine del 2020.

Intanto, il Consiglio europeo ha invitato il Regno Unito a rispettare il principio di non discriminazione dei cittadini dell’UE e, quindi, di dare seguito agli accordi concordati con Downing Street.

In questo contesto il The Guardian ha riferito di una serie di casi in cui alcuni cittadini britannici da lungo tempo, compresi quelli con doppia cittadinanza, hanno ricevuto lettere inviate per errore dal Ministero degli interni informandoli del rischio di perdere il diritto al lavoro e l’assistenza sanitaria gratuita a meno che non richiedano entro poche settimane esplicitamente lo stato d’immigrati nel Regno Unito.

Ci sono state inoltre testimonianze da parte di cittadini dell’UE giunti nel Regno Unito per tenere colloqui di lavoro che si sono visti negare l’ingresso e sono stati, invece, rinchiusi e successivamente espulsi, nonostante le regole del Ministero degli interni consentano esplicitamente di avere il diritto d’ingresso.