Il grillo parlante – di Giuseppe Careri

Il grillo parlante – di Giuseppe Careri

Irrompe sullo schermo del suo blog e con atteggiamento esagitato e rosso in viso, Beppe Grillo, il Garante e inventore del Movimento 5 Stelle, si lancia nella difesa del figlio Ciro e di tre suoi amici, accusati dalla Procura di Tempio Pausania di violenza sessuale di gruppo a una ragazza di 19 anni avvenuta nel lontano 2019.

La vicenda inizia con due ragazze in vacanza in Sardegna. La sera vanno in una famosa sala da ballo e insieme a un amico di loro conoscenza bevono un drink. Poi vengono invitati nella villa di uno di loro per fare una spaghettata. In realtà bevono molto, una delle due si addormenta. L’altra, secondo il suo racconto, gira per le stanze seguita da uno dei ragazzi che tenta l’approccio. Lei si ritrae, ma poi scatta il meccanismo del sesso che viene praticato, sempre secondo il racconto della ragazza, dal gruppo dei quattro  amici.

Nel video Beppe Grillo, con il suo solito atteggiamento irruente, smentisce l’accusa di stupro perché il video girato dai ragazzi dimostra che la ragazza è consenziente. Dice: “C’è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c’è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande”.

Le accuse della ragazza raccontate alla Procura sono molto gravi: “afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka” e “costretta ad avere rapporti di gruppo” dai quattro giovani indagati che hanno “approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica”.

Nel video Grillo si chiede perché i quattro ragazzi accusati di stupro non sono stati arrestati subito e perché la ragazza ha denunciato lo stupro solo 8 giorni dopo. In realtà, così come è scritto nella legge 69 del 2019 nella legge denominata “Codice Rosso”, è specificato che dopo la violenza sessuale la denuncia può essere fatta entro i dodici mesi e prevede, nei casi più gravi, la condanna da 6 a 12 anni di carcere. Un’ultima nota: fino a sentenza passata in giudicato ogni cittadino è da considerarsi innocente.

La vicenda dei quattro ragazzi accusati di stupro ha scatenato in rete una selva di reazioni a sostegno della tesi di Grillo, ma anche prese di posizione contrarie. Per il segretario del Partito Democratico Enrico Letta “quelle frasi sono inaccettabili”; Giuseppe Conte, il futuro, forse, leader dei 5 Stelle afferma: “comprendo l’angoscia di Beppe, ma non si può trascurare il dolore della ragazza e dei genitori”; Raggi e Appendino, sindache di Roma e Torino: “per denunciare non c’è un momento giusto, una donna deve poterlo fare sempre; Elena Boschi di Italia Viva: “Beppe Grillo si vergogni, Il suo video è scandaloso. Forse non sa il dolore che passa attraverso quelle donne che spesso impiegano non giorni, ma settimane per superare la vergogna e l’angoscia”.  

Ad Elena Boschi risponde con un twitter la moglie di Grillo, Parvin Tadjik: “C’è un video che testimonia l’innocenza dei ragazzi , dove si vede che lei è consenziente”.

In una dichiarazione esclusiva rilasciata all’agenzia Adnkronos la famiglia della ragazza dichiara: “Siamo distrutti. Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante”.

Su Facebook interviene anche il reggente dei 5 Stelle Vito Crimi: “Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura. Quando si ha a che fare con la vita delle persone è più che mai opportuno che i fatti vengano trattati dai media evitando conclusioni affrettate e la ricerca di sensazionalismi”.

Per la verità il sensazionalismo è provocato dal video di Grillo accusato da più parti come maschilismo e nessun rispetto per la ragazza che ha subito un presunto stupro. E il momento della riflessione di ognuno di noi su una presunta violenza di quattro ventenni nei confronti di una diciannovenne, e di lasciare ai giudici il compito gravoso di appurare la verità per ripristinare il senso di giustizia.

Il Grillo, chiaramente alterato del video di oggi, è lo stesso del settembre del 2007 che a Bologna aveva radunato migliaia e migliaia di persone per lanciare il suo Vaffa day nella stessa modalità di come ha affrontato il problema del figlio. In quegli anni è il Grillo giustizialista che accusa a destra e a manca spesso senza averne le prove. Seguito poi da milioni di persone che voteranno in seguito per il Movimento 5 stelle che sale al governo con oltre 12 milioni di votanti.

Oggi diventa un Grillo garantista perché la sorte gli ha fatto bere il calice amaro di una vicenda che riguarda il sangue del suo sangue. Ma, come spesso si dice, non si può essere garantista a giorni alterni. Perché è facile che a volte si possa incorrere nel famoso aforisma del vangelo di Matteo che dice: “Chi di spada ferisce, di spada perisce”.

Giuseppe Careri