Ritorna il “catcalling” : pappagalli di strada – di Giuseppe Careri

Ritorna il “catcalling” : pappagalli di strada – di Giuseppe Careri

Catcalling indica la molestia sessuale, tendenzialmente verbale, che avviene in strada. Sono catcalling i commenti indirizzati dai molestatori a vittime che di norma sono persone sconosciute che camminano per strada: complimenti supposti innocenti, fischi, fino a commenti volgari, perfino veri e propri insulti.

E’ il significato che l’enciclopedia Treccani attribuisce a questo termine inglese per indicare un apprezzamento sessuale nei riguardi principalmente di una donna che passeggia in strada o in un parco normalmente da sola.

L’anglicismo Catcalling, fischio per richiamare un gatto, è ricomparso nelle cronache dei nostri giorni dopo la denuncia per molestie sessuali lanciata su Instagram da Aurora Ramazzotti, figlia di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti.

La ragazza, classe 1996, nei giorni scorsi è stata vittima di pesanti apprezzamenti sessuali mentre faceva jogging in un parco pubblico. Lo ha quindi denunciato sui social dove ha ricevuto molti attestati di solidarietà, ma anche critiche da parte del genere femminile. “È assurdo che nel 2021 si verifichino ancora di frequente certe situazioni. Fischi, commenti sessisti, davvero una schifezza”, ha dichiarato di nuovo Aurora Ramazzotti.

In passato anche il cinema si è cimentato in questo genere di presunti complimenti. Nel film “Poveri ma Belli” del 1957 diretto da Dino Risi, e interpretato da Marisa Allasio, Lorella De Luca, Maurizio Arena e Renato Salvatori, c’è, appunto, la scena di una delle attrici che cammina da sola vicino a un bar. Appena notata, Maurizio Arena fa un fischio di ammirazione per l’avvenente Lorella De Luca che ostenta invece indifferenza per il “pappagallo” di giornata.

Certo, occorre distinguere, comunque, da un apprezzamento galante, tipico forse degli anni 60, da un’aggressione verbale, invadente, sessista, che accompagna la “vittima” spesso costretta a subire una violenza per gli apprezzamenti sul suo corpo. Atteggiamenti aggressivi, spesso con risvolti sessuali, inducono purtroppo molte ragazze e signore ad evitare di uscire da sole soprattutto di sera e in luoghi non frequentati da altre persone.

Sempre in tema di realtà e immaginazione, ricordiamo il Film Malena, di Giuseppe Tornatore, realizzato negli anni 2000, con la splendida Monica Bellucci protagonista principale; l’attrice suscita desiderio, sogno e seduzione tra i compaesani siciliani quando passeggia sul lungomare e il gruppo dei giovani “l’accompagna” con sguardi languidi e sorrisi. Lo stesso avviene nella piazzetta dove signori attempati si prodigano per farle complimenti e richiamare la sua attenzione che lei finge di ignorare ma soprattutto di non gradire.

Nella realtà, il labile confine tra un apprezzamento galante e una molestia sessuale è ormai evidente, come ha denunciato Aurora Ramazzotti. Quello che ha sorpreso dopo la sua denuncia sui social è stata l’irrisione e la poca solidarietà proprio da parte di molte donne. In una dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera, Aurora dichiara: “Alcuni commenti lasciano intendere che il Catcalling ‘te lo devi meritare’, che non sono abbastanza bella per un fischio per strada o un commento sessista”.

Per l’accademia della Crusca il termine Catcalling “nella seconda metà dell’Settecento indica rispettivamente l’atto di fischiare a teatro gli artisti sgraditi, e produceva un suono stridulo, come il verso di un gatto arrabbiato”.

Tre anni fa il Governo francese ha approvato una legge che punisce il Catcalling per strada o a bordo di mezzi pubblici con un’ammenda di 750 euro.

Per la verità l’ammenda è irrisoria rispetto alla gravità dell’offesa subita per strada dalle donne. Più che una legge è necessario innanzi tutto che gli uomini si schierano a fianco e a difesa della donna per evitarle situazioni imbarazzanti e, spesso, pericolose che possano sfociare a volte anche in tentativi di stupro. Infatti le donne per strada sono spesso a disagio, hanno paura di incontri brutali, temono i fischi, gli apprezzamenti molesti sul loro abbigliamento, sul loro corpo, sulla loro immagine. Le battute, i finti complimenti, i sorrisi di circostanza, tendono spesso ad “accalappiare” la preda, in definitiva non sono complimenti ma molestie sessuali.

In un articolo sul Corriere della Sera Beppe Severgnini condanna senza appello il Catcalling:  “Molti uomini minimizzano il fenomeno. La stessa frase, a seconda di chi la dice, come la dice, di dove la dice, può essere deliziosa o terribile. Un fischio per strada non è mai un complimento. È un’aggressione sorridente e vigliacca”.

Giuseppe Careri