Terapie intensive al collasso – di Giuseppe Careri

Terapie intensive al collasso – di Giuseppe Careri

Sono 243 gli ultimi ingressi in terapia intensiva dei malati di Covid 19 per un totale di 3.082 posti letto occupati in rianimazione. Forte la preoccupazione dei primari ospedalieri per una situazione sempre più difficile da gestire. Il picco dei ricoveri in rianimazione fu toccato il 3 aprile dello scorso anno con 4.068 pazienti in sala di rianimazione.

La situazione delle terapie intensive è resa più difficile dagli ultimi ingressi e riguarda la maggior parte delle Regioni dove il limite del 30% dei ricoveri è stato ampiamente superato del 50% in Umbria, Marche e Trento; in Lombardia, l’Emilia Romagna e il Molise i ricoveri sono oltre il 46%. Seguono poi tutte le altre Regioni con ricoveri superiori al 31%.

A ciò si deve aggiungere la preoccupazione e i notevoli disagi da affrontare dei cittadini costretti a limitare le uscite di casa per le nuove restrizioni adottate dal Governo a causa delle nuove zone rosse e arancioni, eccetto la Sardegna, l’unica ad essere considerata zona bianca.

Proprio in concomitanza con il primo giorno di lockdown, previsto al momento da oggi fino al 6 aprile, i casi di contagio accertati nelle ultime 24 ore sono stati 21.315, mentre i decessi sono stati 264. Da notare che i tamponi effettuati nella giornata festiva sono stati circa 100 mila in meno rispetto ai giorni precedenti. Il tasso di positività ogni 100 abitanti è salito al 7,8. L’indice di contagio medio è di 1.6.

Da oggi in tutte le zone rosse sono vietate le visite ai parenti. Si può uscire di casa solo per motivi di lavoro, salute o urgenza con autocertificazione. Negozi non essenziali chiusi, come parrucchieri ed estetisti. Palestre e piscine chiuse. Sport individuale solo all’aperto. Chiuse le scuole. Ristoranti chiusi, solo asporto fino alle 22; bar chiusi e solo asporto fino alle 18.

Sul fronte dei vaccini, indispensabili per sconfiggere il virus, dal prossimo aprile sono previste 500 mila vaccinazioni al giorno; saranno poi istituite delle task force nelle zone dove è maggiore il contagio e il numero dei decessi.

Per raggiungere questi risultati sono stati reclutati 120 mila tra medici e dentisti; la somministrazione delle dosi è prevista anche nelle farmacie e nelle parrocchie.

Se l’arrivo dei vaccini sarà regolare, a settembre si spera di raggiungere l’immunità di gregge. In una intervista a Repubblica, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha detto: “L’aspettativa del Governo e dei nostri scienziati è che queste misure ci consentiranno di rimettere la curva sotto controllo nonostante la presenza delle varianti. E’ una fase dura, ma la svolta è vicina”.

Dopo i decessi avvenuti in Sicilia, un altro caso è accaduto a Biella dove un Insegnante di musica è morto il giorno dopo aver fatto la vaccinazione con Astra Zenaca del lotto ABV5811. La Regione Piemonte ha sospeso momentaneamente la somministrazione del vaccino  in attesa di verifica su quest’ultimo caso.

Anche le autorità sanitarie dell’Irlanda, dopo i precedenti casi, hanno chiesto al Governo la sospensione del vaccino AstraZeneca. Il vice direttore della Sanità irlandese, Ronan Glynn, ha detto che “non sono stati provati collegamenti tra il vaccino AstraZeneca e alcuni casi che si sono verificati di coaguli nel sangue”. Tuttavia, ha precisato “in base al principio di precauzione e in attesa di ricevere ulteriori informazioni si raccomanda di sospendere temporaneamente il programma di vaccinazione” con quel farmaco”.

A loro volta, l’Agenzia internazionale Ema e l’Aifa, l’Agenzia del Farmaco Italiana, ritengono che tutti i vaccini siano sicuri. Proseguono comunque le indagini per appurare se ci sono collegamenti tra i decessi e la somministrazione del vaccino.

Le prossime settimane non saranno certamente facili, afferma Il Ministro della Salute “lo sa bene chi lavora sui territori, negli ospedali, i nostri medici, infermieri e professionisti che toccano con mano l’aumento dei malati ricoverati in terapia intensiva”.

Sarà dunque una grande battaglia condotta con tutte le armi che abbiamo a disposizione, non ultimo la collaborazione dei cittadini a continuare ad osservare le regole principali per evitare ulteriori contagi e soprattutto morti.

Ma è con la somministrazione del vaccino che riusciremo a vincere una battaglia che nessuno avrebbe mai immaginato di dove combattere. Ce la faremo.

Giuseppe Careri