Covid: mezza Italia in zona rossa – di Giuseppe Careri

Covid: mezza Italia in zona rossa – di Giuseppe Careri

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella giornata di ieri un nuovo decreto legge per il contenimento dei contagi da Covid 19. Il nuovo decreto sarà in vigore da lunedì 15 marzo fino al 6 aprile compresi.

Durante una visita al centro di vaccinazione di Fiumicino, Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha ribadito che le nuove restrizioni sono state rese necessarie dall’aumento dei contagi delle ultime settimane che hanno reso sempre più difficile la cura dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. In un saluto agli operatori sanitari, Mario Draghi ha poi aggiunto: “Questi dati ci impongono la massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie. Lo abbiamo fatto con un decreto legge, che vedrà il Parlamento pienamente coinvolto nella discussione”.

Nella zona rossa vi sono 13 Regioni, la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, Emilia Romagna, il Lazio, il Friuli Venezia Giulia, poi le Marche, il Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Bolzano e Trento. Nella zona arancione tutte le altre regioni, ad eccezione della Sardegna situata in zona bianca.

Nella zona rossa sono chiusi i negozi, i parrucchieri e i centri estetici; i bar e i ristoranti aperti solo per asporto; chiuse palestre e piscine; Infine la decisione più difficile: chiudere le scuole, comprese elementari ed asili nido. Le nuove misure prevedono la zona rossa in automatico con 250 casi di contagio ogni 100 mila abitanti in una settimana. Gli spostamenti saranno consentiti solo per motivi di lavoro, salute o urgenza con autocertificazione.

Per la zona arancione spostamenti solo all’interno del comune una volta al giorno verso una sola abitazione privata, massimo due persone assieme ai minori.

Nei giorni 3, 4, 5 aprile tutta l’Italia in zona rossa eccetto le regioni bianche.

Il piano vaccinale prevede una copertura al 30% nel secondo trimestre, mentre nel quarto trimestre la copertura vaccinale è prevista al 90% della popolazione.

Il piano vaccinale prevede in partenza ad aprile i 75/79 anni; a seguire i 70/74 e poi, da metà maggio, i “giovani” 60/69 anni.

I centri per le vaccinazioni saranno dislocati in Aziende, Ospedali, Palestre, Parcheggi; a regime i vaccinati dovrebbero raggiungere le 500 mila unità al giorno.

Tre morti sospette hanno messo in allarme la comunità scientifica di tutta Europa. E’ accaduto in tre città della Sicilia, Siracusa, Catania e Trapani. Dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, lotto ABV 2856, il sottoufficiale della Marina Stefano Paternò di 43 anni è deceduto dopo 16 ore dalla somministrazione del farmaco. Come raccontato dai familiari, il sottoufficiale ha avuto febbre alta, convulsioni e nella notte un arresto cardiaco che lo ha ucciso. Al momento non è stata dimostrata la correlazione diretta tra la puntura e il decesso. Ci sono stati altri due decessi, sempre vaccinati con il lotto messo sotto inchiesta, che ha fatto scattare l’allarme in tutta Europa.

A seguito di questi eventi luttuosi, l’Aifa, Agenzia nazionale del Farmaco, ha deciso in via precauzionale la sospensione del vaccino AstraZeneca del lotto ABV2856.

I dirigenti di AstraZeneca si dicono certi della sicurezza del proprio vaccino dichiarandosi pronti a collaborare con i magistrati che hanno aperto un fascicolo. Nel frattempo diverse nazioni hanno sospeso momentaneamente il vaccino in attesa di studi e riscontri. Tra queste, la Danimarca, la Norvegia e l’Irlanda. Austria, Lituania, Estonia, Romania, Lettonia e Lussemburgo hanno bloccato un altro lotto di AstraZeneca.

In una intervista rilasciata a Repubblica, lo Scienziato Silvio Garattini ha dichiarato: “Giusto fermarsi ma senza perdere la fiducia. Faremo i controlli, ma credo che alla fine appureremo che le morti sospette non sono legate al vaccino. La trasparenza su questi temi è un dovere”.

Tutto il mondo è in attesa di conoscere i risultati di queste morti sospette. Ora si tratta di fare in fretta le analisi, anche per rassicurare gli insegnanti e le forze dell’ordine in attesa di vaccinarsi con AstraZeneca. In una dichiarazione al nuovo centro di Fiumicino, il Presidente del Consiglio ha detto: “Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. “L”Ema sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo”.

Giuseppe Careri