Rousseau: la base vota si al 59% via libera al Governo Draghi – di Giuseppe Careri

Rousseau: la base vota si al 59% via libera al Governo Draghi – di Giuseppe Careri

Poco prima delle 19 di ieri, la base del Movimento 5 stelle ha votato Si al Governo del Presidente Incaricato Mario Draghi. Su 120 mila iscritti alla piattaforma Rousseau, hanno votato circa 74 mila elettori; il 59,3 ha votato Si con 44.177 voti, e i No con il 40.7% con 30.360 voti.

Il risultato del voto sulla piattaforma ha evidenziato una profonda spaccatura nel movimento, tra i “governisti” grillini e coloro che avrebbero preferito non dare la fiducia a Draghi. Uno dei personaggi più critici verso il Governo Draghi, Alessandro Di Battista, ha preso atto della votazione e ha deciso di lasciare il movimento. In una dichiarazione a caldo ha affermato: “Le decisioni si devono rispettare. Però la mia coscienza politica non ce la fa a digerirle. Da ora in poi non parlerò più a nome del Movimento 5 Stelle, perché in questo momento il M5s non parla a nome mio. E dunque non posso fare altro che farmi da parte”.

Dopo la decisione del Presidente della Repubblica Mattarella di affidare l’incarico di formare il nuovo governo è cominciata subito la guerra di posizione dei principali partiti nel dichiararsi a favore o contro l’ipotesi del Governo guidato dall’ex Presidente della BCE Mario Draghi.

Ha iniziato Vito Crimi, il reggente del Movimento 5 Stelle che nella prima fase aveva escluso di appoggiare il Governo Draghi, salvo cambiare idea nel giro di qualche ora, probabilmente dopo l’entrata in campo di Grillo che si dichiarava favorevole al “banchiere”. Fiducia sin dall’inizio di Italia Viva di Matteo Renzi che ha sempre dichiarato pieno appoggio e senza condizioni. Adesione totale da tutti i partiti minori, Azione di Calenda, più Europa della Bonino, Centro Democratico di Tabacci e delle altre forze minori. Fratelli d’Italia gli unici all’opposizione.

A scompaginare la partita, almeno inizialmente, è stata l’adesione della Lega di Salvini al nuovo Governo che, con una giravolta sorprendente, ha deciso all’improvviso di aderire all’Europa e quindi anche al Governo europeista di Draghi.

L’ingresso di Salvini nella maggioranza ha creato naturalmente un problema ai 5 Stelle e al Partito Democratico da sempre con idee politiche opposte alla lega.

Zingaretti ha tenuto a precisare la sua indipendenza dalle posizioni della Lega e ha dichiarato di appoggiare il nuovo Governo senza mettere veti per nessun partito. L’affermazione del Segretario PD riguarda anche l’ingresso di Berlusconi nella maggioranza che crea problemi soprattutto ai  Stelle. Problemi necessariamente superati dalla consapevolezza che questo Governo nasce con precise indicazioni del Presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato, dopo aver comunicato il nome di Draghi e il perimetro di una maggioranza di alto profilo, ha sottolineato la volontà di vincere la battaglia dei vaccini, di risolvere il problema economico, spendere bene i soldi del Recovery Plan. Infine l’impossibilità di votare con il rischio di aumentare i morti a causa della pandemia. Ha poi aggiunto una nota: che il Governo Draghi si muove al di sopra della normale dialettica politica.

Insomma, Mattarella dice che vuole un Governo dove non ci siano veti da parte di nessuno di coloro che parteciperanno al “banchetto” del Governo Draghi.

Ma non sembra, almeno fino a ieri, che i partiti si siano attenuti scrupolosamente alle direttive del Capo dello Stato. Ognuno ha fatto la sua passerella. Molti hanno voluto mettere la propria bandierina sui provvedimenti del futuro. L’ultima bandierina è quella di Grillo che, secondo il suo racconto, Draghi ha accettato la proposta di un Ministero della Transizione Ecologica. E proprio grazie alla creazione di questo super ministero che Grillo ha potuto convincere la base del Movimento a votare Si al nuovo Governo.

Per la verità in questa crisi ha detto tanto di più Draghi senza dire una parola, che tutti i partiti con la loro “propaganda” politica. E’ probabile che il Presidente incaricato salga oggi stesso al Quirinale per sciogliere la riserva e comunicare come prassi i Ministri che ne faranno parte.

In questa difficile crisi di Governo, ci ha colpito la riservatezza e la serietà  del Prof. Draghi nel portare avanti la trattativa con tutti i Partiti, Sindacati, Confindustria, perfino i rappresentanti del WWF.

Dispiace che Grillo, invece, pubblichi una foto, che vuole essere ironica, con Mattarella alla finestra e Draghi in bilico su un cornicione.

Il Garante del Movimento forse dimentica che questa non è una rappresentazione teatrale, ma il tentativo di un Presidente di portarci fuori dalla pandemia e dal dissesto economico. Durante una difficile crisi di governo come l’attuale è forse preferibile avere un po’ più di sobrietà.

Giuseppe Careri