Il vaccino per vincere il Coronavirus – di Giuseppe Careri

Il vaccino per vincere il Coronavirus – di Giuseppe Careri

“Le giornate europee della vaccinazione sono un toccante momento di unità, la chiave per uscire dalla pandemia”. Lo afferma in una dichiarazione pubblica la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen in occasione della simbolica partenza vaccinale in Europa nei giorni 27, 28 e 29 dicembre. La frase di Ursula Von der Layen racchiude il pensiero di tutti i governi nazionali associati all’Unione Europea. Per Giuseppe Conte “è una giornata storica”. Così pure per il Ministro della Salute Speranza che invita tutti i cittadini a non abbassare la guardia perché la strada da percorrere è ancora troppo lunga; “è solo un primo passo” ha precisato.

Sono 9.750 le dosi di vaccino arrivate in Italia dal Belgio nei giorni scorsi. Sono state distribuite in diverse regioni d’Italia con l’ausilio determinante delle forze armate. I primi vaccini sono arrivati a Roma, poi in Veneto, Lazio, Piemonte e Lombardia e in altre regioni italiane grazie ai mezzi dell’esercito e 5 aerei decollati dall’aeroporto militare di Pratica di Mare.  Per questa delicata operazione sono stati impiegati militari dell’esercito, dell’aeronautica, della guardia di Finanza, con la scorta dei carabinieri e della polizia a protezione dei vaccini.

Dai oggi saranno consegnati ogni settimana 470 mila dosi di vaccino in tutta Italia. I primi a sottoporsi al vaccino sono stati medici e infermieri delle strutture sanitarie che in questi 10 mesi di pandemia hanno assistito i malati colpiti dal Covid-19. Un sacrificio ripagato dalla riconoscenza di tutti coloro che sono stati curati e guariti da questo minuscolo killer del genere umano. Seguiranno i residenti e il personale delle case di riposo. Infine toccherà agli anziani dai 65 a 79 anni.

Dal Governo viene assicurato che il vaccino sarà gratuito per tutti. Per adesso non c’è nessun obbligo a sottoporsi alla vaccinazione. Si vedrà in un secondo tempo in base al numero dei vaccinati. A margine di questa operazione vaccinale, mai avvenuta in passato, c’è poi la necessità di contrastare il popolo dei No Vax, ostinati nel sostenere che la pandemia e le migliaia di morti non esistono. Per questa ragione molti medici e infermieri impegnati negli ospedali e nelle terapie intensive si vaccinano pubblicamente per dimostrare la validità di un antidoto che dovrebbe portarci fuori della pandemia.

Purtroppo anche una piccola parte del personale medico e infermieristico delle RSA per anziani si ostina a non volersi sottoporre alla vaccinazione, almeno nei primi giorni. Si vedrà se nelle prossime settimane si convinceranno della validità e della sicurezza del covid-19.

In una dichiarazione rilasciata a Repubblica, la Sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa dichiara: “Per chi opera nell’ambito della salute il vaccino deve essere precondizione all’assunzione; chi lavora a contatto con il pubblico ha una responsabilità maggiore; non mi riferisco solo al personale sanitario, ma anche degli insegnanti”.

Per il momento è stata una forte emozione assistere alla vaccinazione pubblica avvenuta all’Ospedale Spallanzani di Roma. La prima persona ad essere inoculata con il vaccino covid-19 mRNA BNT 162b2 è stata l’Infermiera Claudia Alivernini di 29 anni, che subito dopo la vaccinazione ha dichiarato: “Ho fatto questa scelta con profondo orgoglio e grande senso di responsabilità. Lo dico con il cuore: vacciniamoci per noi e per i nostri cari”.

L’esempio dell’infermiera dello Spallanzani è stato poi replicato da altri medici, infermieri e virologi degli ospedali di Milano, Torino, Genova, Napoli e Palermo, personale sanitario impegnato da oltre 10 mesi nella lotta contro la pandemia.

Non sono mancate polemiche legate alla somministrazione del vaccino trasmesso in diretta sui social. A Napoli il Presidente della Regione Vincenzo De Luca è stato tra i primi a farsi vaccinare all’ospedale Cotugno suscitando le proteste del Sindaco De Magistris e del Ministero della salute che in una dichiarazione riportata da Repubblica afferma: “Ha tolto il farmaco a qualcuno che ne aveva un bisogno maggiore”.

Al di là di polemiche politiche, rimane la soddisfazione per l’inizio delle vaccinazioni che probabilmente dureranno fin dopo l’estate. E’ necessario, nel frattempo, che il Governo e il Ministero della Salute facciano un programma vaccinale chiaro, dove i cittadini siano in grado di capire quando toccherà loro il turno della vaccinazione. Nel frattempo godiamoci questi tre giorni di ritorno al colore arancione per goderci, se possibile, il clima di semi libertà a cui siamo sottoposti. Potremo così circolare all’interno del comune senza autocertificazione e, magari, provare il piacere di uno shopping nei negozi aperti oggi e domani. Bar e ristoranti solo cibo in asporto.

Non è un granché, soprattutto in rapporto alla grande speranza di ognuno di noi di vincere finalmente la battaglia contagiosa e a volte mortale con il coronavirus.

Giuseppe Careri