Istat: nel 2020 in Italia oltre 700 mila morti. Zona rossa per le feste natalizie? – di Giuseppe Careri

Istat: nel 2020 in Italia oltre 700 mila morti. Zona rossa per le feste natalizie? – di Giuseppe Careri

In una dichiarazione rilasciata alla trasmissione televisiva Agorà di Rai Tre, Il Presidente dell’Istituto di Statistica Gian Carlo Blangiardo ha fatto una stima dei morti in Italia per la fine del 2020: “Quest’anno supereremo il confine dei 700 mila decessi. Una cosa del genere l’ultima volta nel paese era successa nel 1944. Eravamo nel pieno della seconda guerra mondiale. Nel 2019 i decessi erano stati leggermente inferiori, 647 mila”.

Proprio in questi giorni l’Istat ha pubblicato uno studio sulla situazione sociale dell’Italia. Dalla pandemia, al numero di abitanti della penisola, alle differenze salariali tra uomini e donne, alla percezione della salute, alle cause di morte.

Nel 2019 la popolazione italiana residente era composta da 59.641.488 persone, di cui il 48% di uomini, il 51,3% donne, e 8,4% di stranieri-.

Il 63,8% è formata da una popolazione dai 15 ai 64 anni, il 23,2% dai 65 anni in su, e il 13% da zero a 14 anni. I centenari sono 14.804.

L’età media della popolazione è di 45,2 anni; siamo quindi invecchiati di oltre due anni rispetto al 2011.

L’inizio di un impiego per l’uomo è a circa 25 anni, mentre nella donna è di 28 anni. Nell’Unione Europea il tasso di occupazione degli uomini è più alto di quello delle donne, 74% e 63%. C’è da aggiungere che un terzo delle donne lavora part time. Inoltre lo stipendio delle donne nell’Unione Europea è generalmente minore del 15% rispetto agli uomini. Così pure la carriera vede percentualmente una superiorità degli uomini. A favore delle donne c’è invece la lettura dei libri al 42% rispetto al 31% degli uomini, probabilmente più impegnati in campo lavorativo. Per quanto riguarda la salute, gli uomini, più delle donne, hanno una percezione positiva della salute all’88,3%, mentre le donne sono l’86,3.

Infine le cause di morte. Nell’Unione Europea i tumori, le malattie cardiovascolari e l’ictus sono tra le cause di morte più comune sia per le donne sia per gli uomini. Tornando ai giorni nostri, anche ieri i decessi per coronavirus sono stati 680 ai quali si devono aggiungere le altre centinaia di vittime avvenute per altre patologie, tumori, Infarti, leucemia, come avviene anche negli anni passati.

Malgrado il leggero calo del rapporto contagi-tamponi sotto la soglia del 9%, Governo e capi delegazione a confronto a Palazzo Chigi per decidere nuove restrizioni nel periodo natalizio. Al momento ci sono solo ipotesi di chiusure. Dopo il maggior numero di contagi e di morti nella giornata di ieri, Il Presidente della Regione Veneta vorrebbe la zona rossa subito; Al contrario, il Governatore della Liguria Toti  e quello del Frtiuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, non vogliono una chiusura in zona rossa di tutta Italia, ma parziale perché, dicono, le nostre regione hanno fatto sacrifici e non è necessario decidere una chiusura totale.

Le ipotesi sono concentrate quindi sulle chiusure totali dal 24 al 27 di questo mese, e poi il 31 dicembre fino al 3 gennaio. Quindi negozi chiusi, tranne alimentari e generi di prima necessità; ristoranti solo con asporto o consegna, e spostamenti solo per lavoro, necessità o salute.

Per la linea del rigore in prima fila c’è il Ministro della Salute Roberto Speranza con il sostegno del Ministro regionale Francesco Boccia e di Dario Franceschini, Ministro della cultura.

Il Presidente del Consiglio Conte, che oggi incontrerà i capi delegazione, compresa la Ministra Bellanova di ritorno da Bruxelles, tenta una sintesi tra le varie posizioni esistenti e contrastanti anche all’interno della coalizione di Governo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, in vista del 2021 invita i cittadini ad indossare la mascherina anche nelle feste di famiglia. La preoccupazione, ormai generalizzata di tutti i paesi coinvolti nella pandemia, è quella di correre meno rischi di assembramento fisico in prossimità delle feste di Natale e Capodanno.

Del resto, la ressa dell’ultimo week end ha impressionato anche i più scettici. L’esempio della Germania, della Gran Bretagna e di altre nazioni verso il lockdowm generalizzato, sta spingendo anche il nostro paese a prendere misure di contenimento per evitare la terza ondata che pesa come un macigno sopra di noi.

Giuseppe Careri